Lazio, Gregucci: "Nessuno come Di Canio al derby. Non c'è un favorito..."

RASSEGNA STAMPA - È in arrivo la prima stracittadina stagionale e Angelo Gregucci al Corriere della Sera ha analizzato le differenze tra Sarri, che ne ha giocati ormai diversi, e Gasperini, all'esordio assoluto: "Entrambi fanno muovere la linea difensiva in maniera diversa. La Lazio si muove in funzione della palla e della porta, Gasp invece chiede ai suoi difensori di concentrarsi sul riferimento dell’avversario".
Domenica non sarà solo una sfida di filosofie, ma anche di uomini. Per quanto riguarda il reparto difensivo, Gregucci sottolinea come Mancini sia "scafato, furbo, esperto, ormai conosce bene il derby", mentre Ndicka viene descritto come "molto forte di testa sulla palla frontale". Hermoso, invece, è "rapido e discreto con i piedi". Nei laziali, l'ex biancoceleste apprezza l’impianto difensivo: "La linea di Sarri ha uno spartito chiaro. Romagnoli mi piace molto, conosce bene il tecnico e interpreta alla perfezione le sue richieste. Con Gila forma una buona coppia". Gregucci cita anche Provstgaard, che gli sta facendo "una buona impressione".
Alla domanda su chi arrivi peggio al derby, non ha dubbi: "Non mi sembrano due squadre in salute, ma la Lazio rischia di più. Perdere anche il derby complicherebbe la stagione". La ricetta, secondo lui, è una sola: affrontare la sfida "con serenità, con l’aiuto delle famiglie. Perché nel derby l’errore non è tollerato: nel bene o nel male, i giocatori vengono ricordati per quello che fanno in questa partita". Non mancano critiche: "La Lazio è al minimo e anche lo staff deve dare di più. Col Como è stata divorata, col Sassuolo ha faticato persino a tirare in porta. Questo è preoccupante".
Infine, uno sguardo al passato. Il suo derby preferito resta quello del 1989, deciso dal giovanissimo Di Canio: "Era impressionante. I grandi campioni romani hanno sempre sofferto questa partita, lui invece viveva per quell’evento e si caricava addosso tutta la pressione. I giocatori della Roma lo cercavano per intimorirlo, ma lui si galvanizzava ancora di più". Quanto ai pronostici per domenica, Gregucci non si sbilancia: "Stavolta non c’è un favorito. Anzi, spesso vince chi arriva da sfavorito, perché gioca con un’attenzione estrema".