Lazio, il nuovo sarrismo: meno costruzione, più verticalità e ripartenze

RASSEGNA STAMPA - La seconda avventura di Sarri sulla panchina della Lazio ha portato a dei cambi sostanziali nel modo di fare calcio del Comandante. Trovando una squadra con molta meno qualità rispetto al passato, Mau si è dovuto reinventare, passando dall'eleganza della costruzione dal basso alla concretezza del lancio lungo o del contropiede. Il principio del palleggio veloce è lo stesso del passato, ma tutto il resto, almeno per ora, è cambiato, lasciando spazio alle verticalizzazioni e a una ricerca della profondità più adatte alla rapidità del gruppo attuale.
Non ci sono più l'estro e la fantasia dei vari Felipe Anderson, Milinkovic, Luis Alberto o Immobile, sottolinea il Corriere dello Sport. Ora Sarri deve sfruttare la rapidità di due come Tavares e Dele-Bashiru o le abilità in costruzione del Taty, affidandosi magari alle giocate a intermittenza di Zaccagni. Dopo l'esordio horror a Como, contro il Verona sono arrivati segnali positivi, mentre nella gara di Reggio Emilia, nonostante l'amara sconfitta, si è rivista la Lazio correre e palleggiare all'indietro. La strada per il sarrismo è ancora lunga e non priva di ostacoli, ma il tecnico è fiducioso che, con i dovuti accorgimenti, i suoi dettami possano attecchire.
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