Calciomercato Lazio, 37 mesi dopo è di nuovo Hoedt: la ricostruzione

L'olandese, che sotto la guida di Simone Inzaghi, aveva guadagnato anche la convocazione in nazionale, torna in biancoceleste dopo tre anni.
24.09.2020 07:35 di Marco Valerio Bava Twitter:    vedi letture
Fonte: MarcoValerio Bava-Lalaziosiamonoi.it
Calciomercato Lazio, 37 mesi dopo è di nuovo Hoedt: la ricostruzione
© foto di Federico Gaetano

Ecco Wesley Hoedt. Il ritorno è cosa fatta, sono passati esattamente 37 mesi dal suo addio alla Lazio, era il 22 agosto 2017 quando veniva ufficializzato il suo passaggio al Southampton per 17 milioni di euro. L’olandese torna in biancoceleste a tre anni dopo, in prestito (gratuito) con diritto di riscatto fissato a 5,5 milioni. Un ritorno maturato in tempi brevi: in una settimana s’è passati dall’idea, al definire l’operazione con i Saints. La Lazio, non è un mistero, aveva trattato altri difensori. Ha trattato almeno tre profili, prima di orientarsi su Hoedt. Il primo a finire nel mirino biancoceleste era stato, a maggio, Kim Min Jae. Il coreano del Beijing Guoan piaceva molto al direttore sportivo, un po’ meno a Inzaghi che pure apprezzava tecnicamente il giocatore, ma temeva tempi lunghi per l’inserimento. Su Kim s’era tornati a ragionare a inizio settembre, ma l’operazione non è andata in porto anche per le richieste dei cinesi che volevano 15 milioni di euro in un’unica soluzione.

KUMBULLA E BORNAUW - Il secondo giocatore su cui la Lazio s’è mossa è stato Marash Kumbulla: l’incontro di giugno a Villa San Sebastiano sembrava essere stato propedeutico alla buona riuscita dell’operazione, ma i conti non sono mai quadrati davvero. Setti valutava 30 milioni il difensore albanese e la Lazio era arrivata a offrire 20 milioni cash (bonus compresi) e il cartellino di Andre Anderson valutato da Lotito circa otto milioni. Per il Verona, invece, Andre non valeva più di 3-4 milioni. Da qui lo stallo che ha portato alla definitiva rottura a metà agosto. La Lazio ha mollato Kumbulla intorno a ferragosto, Tare aveva confermato lo scenario il 26 agosto: “È da tempo che non siamo più sul giocatore”. Il ds s’è messo a caccia di altri profili per rinforzare il reparto. Piaceva Sebastiaan Bornauw, centrale del Colonia e pilastro dell’under 21 belga, ma il club tedesco ha respinto i sondaggi biancocelesti chiedendo almeno 20 milioni per il cartellino del suo gioiello. Troppi per Lotito che aveva già chiuso l’affare Muriqi per la stessa cifra. 

IDEA - A quel punto, nel corso di un colloquio tra Tare e Inzaghi, è venuta fuori l’idea Hoedt. L’olandese a Simone piace perché ha fisicità e perché sa impostare bene da dietro. Non era la prima scelta, è evidente, ma Inzaghi aveva lavorato bene su Wes, limandone irruenza ed eccessiva autostima: non è un caso che nel marzo 2017, con Hoedt ormai titolare della difesa biancoceleste accanto a De Vrij, fosse arrivata anche la chiamata della nazionale olandese, con cui poi giocherà sei partite. Hoedt, insomma, stava crescendo bene sotto la gestione di Inzaghi e Farris, stava imparando e correggendo i suoi difetti e proprio da un contatto telefonico tra tecnico e giocatore, una decina di giorni fa, s’è sviluppata la traccia di mercato. La Lazio ha addirittura riallacciato i contatti con la SEG, agenzia con cui aveva rotto per il caso de Vrij e in pochi giorni ha chiuso l’operazione Hoedt che, pur di tornare a Roma, s’è dimezzato lo stipendio (da 2,5 milioni di sterline, a 1,5 milioni di euro). Convinto il Southampton anche grazie alla ferrea volontà di Wes e alle sue pressioni per far accettare ai Saints il prestito con diritto e non l’obbligo di riscatto. Tutto fatto in pochi giorni, Hoedt ora non vede l’ora di ricominciare con la sua Lazio. Tre anni dopo l'arrivederci. 

Pubblicato il 23 settembre

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