Calciomercato Lazio, Giroud a vuoto: la ricostruzione di 72 ore da brividi

L'idea è nata martedì, dopo l'accordo con il giocatore, però ecco lo scoglio Chelsea: la cronaca di tre giorni convulsi e pieni di attesa.
01.02.2020 08:30 di  Marco Valerio Bava  Twitter:    vedi letture
Fonte: MarcoValerio Bava-Lalaziosiamonoi.it
Calciomercato Lazio, Giroud a vuoto: la ricostruzione di 72 ore da brividi
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Poteva essere e non è stato e ora ci si chiede se potrà essere. Ci ha provato la Lazio, ha tentato di piazzare il colpo Giroud, ma non ce l’ha fatta. Una beffa, perché stavolta la sensazione è che il club romano avesse fatto tutto per bene, andando incontro a ogni richiesta delle parti in causa. Un lavoro incredibile che, però, non è servito per arrivare a dama. Inflessibile il Chelsea nel negare l’ok ai biancocelesti e al francese con cui c’era l’accordo per un contratto fino al 2022 a 3,5 milioni a stagione (bonus compresi). Olivier aveva detto sì, convinto dall’offerta economica e dal modo con cui la Lazio aveva approcciato alla trattativa. 

SVILUPPI - Un’operazione nata martedì, a 72 ore dal gong. L’Inter ha mollato il francese dopo averlo corteggiato per un mese e mezzo e avergli dato la parola. Un comportamento che spiazza Giroud e lo manda su tutte le furie (lo vedremo tra poco). In quel momento, però, un agente vicino a Tare lo propone al ds che, dopo un colloquio con Inzaghi e Lotito, decide di affondare. L’accordo con il giocatore lo si trova dopo circa 24 ore. Quello con il Chelsea no. Giroud rimane entusiasta dei modi della Lazio, di come vengono risolti tutti i problemi logistici, di come il club di Lotito aveva messo tutto a disposizione della famiglia. Tanto che nella serata di giovedì 30, quando l'Inter si rifà viva, Giroud dice no e dà priorità assoluta alla Lazio. 

ACCORDI - Facciamo chiarezza. Non era un problema di cifre: la Lazio avrebbe versato 4-5 milioni nelle casse dei Blues che avevano accettato la valutazione data al cartellino di un giocatore in scadenza tra sei mesi. Ieri era emerso qualche problema relativo alle modalità di pagamento, ma lo scoglio principale era un altro. Si chiama Frank Lampard. L’allenatore del Chelsea pretendeva un sostituto di Giroud, l’ha detto chiaro in conferenza stampa: “Il nostro mercato prevede che a uscita corrisponda entrata. Nessuno entra? Allora nessuno esce”. Questo il succo del discorso. 

TRADIMENTO - Lampard si è sentito tradito dalla dirigenza. Dopo aver sopportato un’estate d’immobilismo sul mercato a causa del blocco imposto dalla FIFA, il tecnico si aspettava almeno tre rinforzi a gennaio. Gli erano stati promessi. Un difensore, un centrocampista e un attaccante che potesse fare da riserva ad Abraham. Ma il Chelsea non è riuscito ad accontentare Lampard che in conferenza stampa, ieri, è apparso molto infastidito. 

OBIETTIVI MANCATI - Frankie Lampard non ama Bathsyayi e Giroud, li tiene per esigenza, non per volontà. Li avrebbe mandati via, ma sarebbe dovuto entrare un attaccante di livello internazionale. Il primo obiettivo, l’uomo su cui l’allenatore voleva puntare deciso era Mertens. Ma il Napoli non ha mai aperto, chiedendo il prezzo della clausola rescissoria per liberare il belga (28 milioni). Clausola comunque in questo momento non attivabile. Il Chelsea ha detto no, non voleva certo spendere quasi 30 milioni per un giocatore in scadenza come Mertens. Sono stati fatti dei tentativi anche per Cavani, ma anche qui muro del club detentore del cartellino. 

BEFFA - L'allenatore voleva un top, non un giocatore di medio alto livello come poteva essere Slimani o Rondon altri nomi proposti ai Blues. A quel punto, quando il Chelsea ha capito di non poter trovare un giocatore all’altezza, ha deciso di bloccare Giroud. L’ex allenatore del Derby County, del resto, ha detto chiaro che con tre competizioni da giocare nei prossimi mesi, non poteva fare a meno di nessuno. Nemmeno di Giroud a cui, un mese e mezzo fa, era stata promessa la cessione tanto da non essere più convocato dal 7 dicembre. Lampard era sicuro però che il Chelsea lo avrebbe accontentato sul mercato. Promessa tradita, un buco nell’acqua che ha beffato anche la Lazio.