Lazio, bellezza e compattezza: con Sarri per respingere la tempesta

È lì che la compattezza dell’ambiente deve respingere la tempesta. Anche quando il destino beffardo chiede il conto. Anche quando il fato...
09.10.2021 07:30 di  Alessandro Zappulla   vedi letture
Fonte: Alessandro Zappulla - Lalaziosiamonoi.it
Lazio, bellezza e compattezza: con Sarri per respingere la tempesta

Giocare a testa alta senza temere la brutta figura. Pigiare sull’acceleratore della rivoluzione per accorciare i tempi. Il Sarrismo che avanza è incappato nella battuta d’arresto pronosticata dal tecnico nella fase di start-up. La partenza altalenante ha reso d’un tratto vulnerabile il progetto. Eppure all’alba della nuova era Maurizio Sarri lo aveva pronosticato: “Questo sarà un anno di costruzione – aveva spiegato presentandosi alla Lazio - Sono convinto che nel lungo periodo vedremo risultati. È inconcepibile pensare che per poter vincere bisogna giocare male”. Un mantra, quello che auspica la ‘bellezza’ del calcio, che nei principi del comandante è più che un diktat. Dall’Empoli al Napoli, passando per Chelsea e Juventus, le ultime esperienze di Mau hanno perseguito la traccia estetica del pensiero sarrista. Oggi alla Lazio la macchina perfetta di Sarri non riesce a sprintare. I successi nelle prime due giornate e le vittorie con Roma e Lokomotiv non sono state sufficienti per smorzare le amarezze dei tonfi. Troppo pesanti gli intoppi. Troppo fragorose le sconfitte, rese ancor più preoccupanti dal mancato approccio in campo mostrato dalla squadra. L’assoluta assenza di lotta e un mordente evaporato già nelle prime battute, ha fatto suonare le sirene di allarme.

“Blackout mentale più che fisico”, su questo esiste una convergenza assoluta d’analisi. Ma è nell’individuare i ‘perché’ più profondi delle brusche frenate che si perde la bussola della critica. I calciatori non seguono l’allenatore ? I limiti tecnici e di tenuta frenano la squadra? Migliorerà mai la situazione? Dubbi, quesiti e incertezze impantanate nelle analisi. Il tempo tiranno che soffoca il calcio sulle rive del Tevere. Croce e delizia della capitale con la sfera a scacchi in grado di materializzare il mostro della crisi dopo appena 7 giornate. Attenzione però, è giusto ragionare sulla traiettoria del percorso e sul peso tecnico della rosa. Ma il mercato lontano e il progetto appena iniziato consiglierebbero una maggior attenzione a spiegare i fucili. C’è tempo per caricare il tamburo e prendere la mira. Ora è il momento della compattezza. Adesso occorre stringersi intorno alla nuova idea di Lazio e difenderla dall’impeto delle onde. Ai tracciati tattici di Maurizio Sarri l’ardua risposta per pescare quell’alchimia ancora sfuggente. Il coraggio della rivoluzione passa anche per i momenti bui. È lì che la compattezza dell’ambiente deve respingere la tempesta. Anche quando il destino beffardo chiede il conto. Anche quando il fato spinge alla sbarra attraverso il giudizio del passato. Quel Lazio – Inter che si materializza all’orizzonte e che mostra lo spettro mai cancellato di Simone Inzaghi. Il peso del giudizio, la prova del confronto, che per nulla al mondo deve far vacillare. Il tracciato è segnato. Il sarrismo sventola fiero sull'albero maestro di Formello nonostante tutto. Il comandante scruta il futuro senza timori. Attende segnali dalla sua ciurma: "È tempo di aprire definitivamente le porte alla bellezza".

Pubblicato l'8/10 alle 19.15