Lazio, chapeau Inzaghi: è lui l'artefice del capolavoro Champions

Il viso di Simone Inzaghi al termine del match contro il Cagliari è l'emblema di tutto il lavoro fatto fin qui per raggiungere l'obiettivo Champions
26.07.2020 07:15 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Jessica Reatini
Lazio, chapeau Inzaghi: è lui l'artefice del capolavoro Champions

Triplice fischio che sa di liberazione, è finita, la Lazio ce l’ha fatta. Seppur tra mille problemi, ha raggiunto il suo obiettivo. Quella, a volte maledetta, Champions sfumata nei modi più impensabili, tanto da essere diventata una chimera. Quanti laziali vedendo la Lazio post lockdown hanno pensato: “Ecco ci risiamo, anche quest’anno è successo l’incredibile” e in effetti sarebbe stato incredibile mancare l’obiettivo, ancor di più di quelle qualificazioni buttate al vento contro l’Udinese di Guidolin, più di quel Lazio-Inter del 2018. La storia questa volta si è ribaltata e l’importanza di quanto fatto è tutta nel viso di Simone Inzaghi al termine della gara con il Cagliari. Quelle mani sul volto sono il simbolo della fatica, delle critiche, di chi appena la Lazio è inciampata non ha perso occasione per  puntare il dito e mettere in dubbio. Quello che hanno fatto i biancocelesti quest’anno non può e non deve essere ridotto a questa, seppur brutta, ripresa. E il lavoro fatto da Inzaghi non può non essere sottolineato con l’evidenziatore giallo, perché se oggi si gioisce per un risultato storico, è soprattutto grazie a lui, al lavoro che ha fatto sui suoi calciatori, al cuore che ci mette in ogni gara in quell’area tecnica che è sempre troppo piccola per contenere l’euforia.

Quello di giovedì è un mister stanco ma felice, consapevole di aver scritto nel giorno delle sue 200 con la Lazio un pezzo di storia di questa società. “I ragazzi non me li deve toccare nessuno”, così aveva detto al termine del match contro la Juventus, perché dopo una stagione così non si può criticare questo gruppo. Allo stesso modo nessuno deve toccare Simone Inzaghi, perché al giorno d’oggi è una rarità trovare un mister così bravo e anche laziale che guida la tua squadra. Il peggio adesso è alle spalle, adesso è tempo di gioire, di trasformare quella smorfia di preoccupazione in un sorriso. La Lazio ce l’ha fatta.