Atalanta, Gomez: "Spero si riparta il 4 maggio, il calcio dà lavoro a tanta gente"

"Speriamo che il 4 maggio molti possano ricominciare a lavorare. Come calciatore non ne vedo l'ora. Dipende tutto dalla sicurezza e dai test che dobbiamo fare: la speranza, il 4, è di riprendere almeno gli allenamenti individuali". Così Alejandro Gomez, capitano dell'Atalanta, durante una videochat con Adriano Nuzzo, fondatore dell'onlus "We Africa" che contribuisce, tra le altre opere di solidarietà, a scavare pozzi per il rifornimento d'acqua nel Burkina Faso. "Sposo i progetti anche su questo fronte, voglio essere coinvolto anche perché il pallone in quei posti è l'unica gioia - ha proseguito il numero 10 nerazzurro -. Linda, i bambini e io siamo fortunati perché stiamo bene e abbiamo una casa grande, ma c'è molta gente che sta soffrendo: se non si lavora, le famiglie rischiano di non mangiare". Ancora, sulla possibile ripresa della stagione calcistica: "La salute prima di tutto, deve decidere il governo. Il calcio è un'industria nel settore dell'intrattenimento e rende felice tante persone oltre e farne lavorare parecchie, dagli steward ai giardinieri - spiega Gomez -. Io voglio tornare a giocare per aiutare tutti a pensare ad altro: sarebbe un sollievo per chi adesso è rinchiuso in casa e vuole vedere le partite". Infine, sulla quarantena: "In Argentina ci sono molti meno morti che in Italia: hanno visto cosa succedeva qui in Italia e in Spagna e si sono mossi in tempo - chiude -. A Bergamo i numeri del contagio sembrano in calo: non possiamo mollare, a Pasqua sentivo tante macchine avendo la sensazione che molta gente fosse sulle strade. Questo non va bene".