ESCLUSIVA Radio Sei - Fascetti: "Le critiche a Reja sono assurde! Kozak ha tutto per diventare un grande"

15.02.2011 21:09 di  Ivan Pantani   vedi letture
Fonte: Ivan Pantani - LaLazioSiamoNoi.it
ESCLUSIVA Radio Sei - Fascetti: "Le critiche a Reja sono assurde! Kozak ha tutto per diventare un grande"

Eugenio Fascetti, ex centrocampista della Lazio nella stagione 1964/65, fu chiamato sulla panchina biancoceleste in veste di allenatore nell’86 per risollevare le sorti di una squadra ricaduta nell’incubo della serie cadetta. Riuscì nell’impresa alla sua seconda stagione al comando dei biancocelesti riportando la prima squadra della capitale nella massima serie: da allora la Lazio non rivide più la serie B. Ebbe anche un’altra esperienza rilevante alla guida del Bari, dove conobbe e allenò un astro nascente del calcio italiano come Antonio Cassano. Ai microfoni di Radio Sei, Eugenio Fascetti racconta in esclusiva le sue emozioni sulla partita di domenica tra due squadre che per lui hanno significato e significano ancora molto: Lazio e Bari.

Domenica c’è Lazio-Bari, che impressioni le danno questa partita?
“La Lazio sta facendo cose inaspettate, nessuno all’inizio del campionato avrebbe mai scommesso che si sarebbe potuta trovare in una situazione simile in classifica. Per quanto riguarda il Bari, dopo il campionato dell’anno scorso, è inaspettata anche la sua posizione. Sia per la Lazio che per il Bari sono posizioni inaspettate, una in bene e l’altra in male”
 

Il Bari l’anno scorso veniva osannato per il bel gioco, oggi invece è tutto diverso.
“Quest’anno era partito benissimo. E’ difficile spiegare quello che poi è successo, forse non se lo spiegherebbe l’allenatore stesso e i giocatori”
 

Poi c’è stato l’idillio spezzato con il tecnico Ventura.
“E’ chiaro che li qualcosa poi si rompe, credo però che la società ha fatto di tutto per non cambiare allenatore. Poi davanti a certe reazioni o mandi via i giocatori o l’allenatore”
 

Da quando è arrivato Edy Reja la Lazio ha cambiato faccia, con il suo modo di giocare è riuscito a portare la squadra a ridosso delle grandi.
“Ho letto delle critiche assurde, il gioco del calcio non è solo spettacolo. Reja ha capito che il modulo giusto è quello che sta attuando adesso e va avanti. Lo spettacolo è al circo, Reja è bravissimo a sfruttare l’organico che ha. Poi parlano i numeri, c’è poco da fare”

Spesso Reja viene fischiato da pubblico biancoceleste, sono dei fischi di ingratitudine che ci lasciano perplessi.
“Probabilmente non sarà amato in certi ambienti. Reja ha preso la Lazio in condizioni non belle perché l’anno scorso era dura uscirne fuori indenni. Quest’anno è terzo in campionato, c’è solo di andare in campo e riempire l’Olimpico per tifare questa squadra, se lo merita un po’ d’affetto”

Lei ha gestito dei calciatori importanti come Cassano, un talento difficile da gestire. Lo stesso Zarate non riesce più a ritrovare la forma del primo anno. Come vanno gestiti certi talenti?
“Ognuno non è uguale all’altro, alcuni in campo seguono di più l’istinto che la razionalità. Ogni tanto penso che sia bene non farli giocare. Gli devi concedere qualcosa, magari un dribbling in più, una rincorsa in meno. Devi fare due conti: conviene averne uno così oppure conviene avere un campione che gioca al 50% perché certi schemi non gli entrano in testa? Quei giocatori li secondo me darebbero il massimo se gli si da in campo un po’ di libertà”

Ha avuto modo di vedere in azione Libor Kozak, che idea s’è fatto?
“ Ha una forza fisica non indifferente, è anche tecnicamente discreto, lasciamolo crescere con tranquillità. E’ un tipo alla Toni, un punto di riferimento in avanti in area di rigore che fa comodo. Ha tutto per diventare un ottimo giocatore”