Jorge Silva senza freni: "La Lazio è il mio sogno, voglio restare! Inzaghi..."

Jorge Silva si è raccontato in una lunga intervista al portale portoghese JN. Ecco le sue parole sul suo futuro, che il portoghese spera sia alla Lazio.
07.08.2019 07:25 di  Francesco Mattogno  Twitter:    vedi letture
Jorge Silva senza freni: "La Lazio è il mio sogno, voglio restare! Inzaghi..."

Nella lista dei difensori convocati per il ritiro di Auronzo di Cadore, c'era anche Jorge Silva. Il centrale portoghese quest'anno dovrà fare il grande salto. La Primavera rappresenta ormai il suo passato, ora l'obiettivo è giocare per la prima squadra. La Lazio dei grandi. Quella capitanata da Simone Inzaghi, un allenatore che per lui ha sempre fatto tanto. In una lunga intervista al portale portoghese JN, Silva si è raccontato in tutto e per tutto. Tanti gli spunti sul suo passato e sui desideri e le ambizioni per il suo futuro: "È sempre stato il mio sogno avere la possibilità, un giorno, di affrontare top club come la Juventus e campioni come Ronaldo. La scorsa stagione ero in panchina in una partita di campionato contro i bianconeri, e solo vederlo in campo mi ha fatto venire voglia di entrare. Giocare contro i migliori del mondo dà tante motivazioni in più. Se gli ho parlato? No, ha segnato il gol della vittoria della Juventus negli ultimi minuti e nessuno l'ha fermato perché era in campo a festeggiare (ride n.d.r). Dopo ho provato a parlargli, ma si è chiuso negli spogliatoi e non c'è stato modo di farlo. L'arrivo di Ronaldo ha migliorato il calcio italiano. La Serie A è diventata più popolare e ci sono più top player che vogliono trasferirsi qui”.

SU CONCEIÇÃO: “I laziali hanno un grande ricordo di lui, l'hanno dimostrato la scorsa stagione. È un'icona. La scorso anno è venuto nella Capitale con il Porto per giocare contro la Roma, e i tifosi della Lazio gli hanno mostrato tutto il loro amore. È stato molto applaudito, è un punto di riferimento”.

SULLE DIFFERENZE TRA ITALIA E PORTOGALLO: “Rispetto alle società portoghesi, qui alla Lazio si lavora diversamente. Ogni club ha i propri metodi, ma non si può dire che uno sia migliore di un altro. Il Benfica garantisce ai suoi giovani una buona formazione, così come anche il Porto. Sono cresciuto con Ruben Dias e João Felix (al Benfica n.d.r). Sono giocatori eccellenti”. Poi Silva ha parlato proprio del suo rapporto con il nuovo super acquisto dell'Atletico Madrid, João Felix, che quest'estate si è trasferito in Spagna per 126 milioni. Entrambi sono passati dalle giovanili del Porto a quelle del Benfica, prima di separarsi: “Ho giocato più anni con Felix e ho seguito il suo percorso. Aveva dei problemi dovuti ad alcuni infortuni, ma gli dicevo di restare calmo perché il suo momento sarebbe arrivato. È stato in grado di imporsi perché, nonostante non avesse un fisico eccezionale, pensava già più velocemente di tutti gli altri” - Silva ha anche rilasciato una battuta su altri due ex compagni, Neto e Jordao: “Li conosco da un po' di tempo e hanno molta qualità. Prima o poi lo dimostreranno”.

L'ESPERIENZA DI SUO PADRE: Il padre di Jorge Silva è un ex giocatore, che ha militato - tra le altre - nel Boavista, squadra con la quale ha vinto anche un campionato portoghese: “Sta cercando di prepararci (Jorge ha anche un fratello calciatore n.d.r.) a questo mondo, per diventare dei giocatori di grande livello. Non ci mette pressione, è un privilegio avere il suo aiuto perché ci permette di imparare più velocemente. Oggi è un uomo d'affari, ma sa molto del calcio e ci dispensa tanti consigli. È sempre molto presente. Quando non riesce a vedere le partite in diretta, le riguarda in differita per dirci dove abbiamo sbagliato e per complimentarsi con noi delle cose che abbiamo fatto bene”.

CHE GIOCATORE È JORGE SILVA?: “Sono molto tecnico. Ho fiducia nelle mie capacità. In Italia ho migliorato quelle caratteristiche in cui ero più carente, come aggressività e concentrazione. In questo paese c'è molto rigore difensivo, è il luogo ideale per diventare dei grandi difensori”.

IL SUO FUTURO ALLA LAZIO: “La preparazione estiva sta andando bene, ma nessuno mi ha ancora detto niente. L'obiettivo è rimanere. Giocare nella Lazio era la mia ambizione fin quando da piccolo ho sentito parlare dei biancocelesti. Essere qui e aver raggiunto questi livelli è un sogno diventato realtà. Per tutto quello che ho dimostrato qui, penso di meritare la conferma. Ma ciò non significa che resterò. In Italia si fa molta attenzione all'età di un calciatore e, generalmente, si preferisce puntare sui giocatori esperti. Inzaghi mi ha sempre aiutato molto, in passato così come oggi. È un ottimo allenatore e ha un grande cuore. Si preoccupa molto del fatto che i suoi giocatori stiano bene. Grazie a lui e al mio lavoro ho raggiunto questo livello. Nel primo anno ho avuto un po' di difficoltà ad ambientarmi a Roma, ma oggi sono sto benissimo. Certo, è stato uno shock mangiare tutti i giorni la pasta all'inizio (ride n.d.r)”.

IL RAPPORTO CON IL FRATELLO: “Chi è più forte tra me e Fàbio? Giochiamo entrambi bene, ma in ruoli diversi. Anzi, lui è meglio di me. Alla sua età (17 anni n.d.r.), è un orgoglio vederlo nella prima squadra del Porto. La sua ascesa non mi sorprende. È sempre stato più maturo degli altri e ha il vantaggio di occupare una posizione in cui non ci sono molti giocatori in rosa. Parliamo quasi ogni giorno e ci diamo consigli, siamo molto amici”

L'APPRODO ALLA LAZIO: “Sono passato dal Porto al Benfica nel 2015 perché mi ha offerto condizioni migliori. Dopo due anni mi ha acquistato la Lazio. È stato un passo importante, per la prima volta mi sono separato da mio fratello con cui ho trascorso tutte le giovanili. Nel calcio, ci sono giorni in cui le cose non vanno sempre bene e il supporto di un fratello è importante. Mi è costato molto andare a vivere da solo, lontano dalla famiglia. Come sono arrivato alla Lazio? I biancocelesti mi fecero la prima proposta quattro anni fa, ma rifiutai. Ero al Benfica e non volevo andarmene. La stagione successiva, però, la Lazio mi cercò di nuovo e quella volta decisi di accettare a causa del trasferimento di mio fratello al Porto. Non mi sono mai pentito di aver lasciato il Portogallo, sono felice qui e voglio affermarmi in Italia. Se in futuro dovessi ricevere offerte dal mio paese, le esaminerò. Ma lo farò solo per una proposta importante”.

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Pubblicato il 6/08 alle 19:45