Lazio, Sereni: “Lippi mi ha rovinato la carriera. E su Lotito…”

La scuola dei portieri della Lazio, si sa, è sempre stata tra le più brillanti d’Italia. Nei primi anni duemila nelle file biancocelesti c’era spazio anche per Matteo Sereni, portiere dalle indiscusse abilità tecniche, costretto però a stare spesso in panchina a causa dell’ingombrante presenza di Angelo Peruzzi. Oggi Sereni, dopo aver appeso gli scarpini al chiodo nel 2011, è tornato a parlare della sua carriera ai microfoni di gianlucadimarzio.com: “Conoscenze nel mondo del calcio ne ho molte, amicizie poche. Una di queste è Mihajilovic. Alla Lazio quando arrivò Lotito giocavo da titolare, poi mi chiese di dilazionare in cinque anni il mio biennale e io rifiutai. Non volevo essere venale, ma stavo giocando tanto, Delio Rossi mi aveva dato delle garanzie e non mi sembrava giusto. Venne stabilito che fossi messo fuori rosa per sole questioni di mercato. Non litigammo praticamente mai: dovessi rivederlo lo saluterei, senza rinfacciargli nulla. Quel che è stato, è stato”. L’ex portiere biancoceleste ha raccontato anche di come Marcello Lippi abbia influito negativamente sulla sua carriera: “Nel 1999 mi venne prospettato un triplice trasferimento: Roma, Juventus e Inter. Con i primi era fatta: offrivano 31 miliardi alla Sampdoria; alla Juve ero stato pensato per il dopo Peruzzi e all’Inter per il dopo Pagliuca. D’accordo con il mio agente, scegliemmo i nerazzurri: 5 anni e un contratto faraonico che avevo già prefirmato, saltò tutto all’ultimo perchè Lippi voleva Peruzzi e fece di tutto per farlo arrivare a Milano. Mi arrabbiai molto, al punto che quell’anno durante una riunione tra capitani e allenatori lui venne da me a chiedermi se ce l’avessi con lui. La mia risposta? ‘Sì, mi hai rovinato la carriera’. Glielo dissi in faccia”.
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