Marchegiani svela: "Ho avuto la possibilità di giocare nella Roma, ma...". Poi su Gascoigne...

10.02.2013 09:15 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Alessio Bernardini - Lalaziosiamonoi.it
Marchegiani svela: "Ho avuto la possibilità di giocare nella Roma, ma...". Poi su Gascoigne...
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© foto di Alberto Lingria/PhotoViews

Luca Marchegiani è indubbiamente uno dei migliori portiere delle storia della Lazio, se non il migliore. A parlare per lui sono i numeri, nella sua lunga militanza biancoceleste, il Conte, ha collezionato ben 243 presenze, condite da tanti trofei. Marchegiani è infatti l'estremo difensore più vittorioso della storia laziale con: un campionato, 3 Coppe Italia, 2 Supercoppe Italiane, 1 Coppa delle Coppe e 1 Supercoppa Europea. Lascio la Lazio nel 2003 dopo dieci anni di militanza. Proprio delle stagioni a Roma, e dei suoi successi è tornato a parlare ai 'Signori del Calcio', la trasmissione di SkySport, in onda ieri sera, che va a scoprire meglio i grandi protagonisti del mondo del calcio

CRAGNOTTI – Se la Lazio e Marchegiani sono diventati grandi sul finire dello scorso secolo, il merito va ascritto sicuramente a Sergio Cragnotti, presidente e vero artefice di quella Lazio, costretto ad abdicare il trono dopo il crack Cirio: “Credo che Cragnotti alla fine sia rimasto un po' vittima di un sistema che gli si è sfaldato nel momento in cui lui avrebbe avuto bisogno di più solidità. Chi ha vissuto quegli anni non può non guardare con riconoscenza un presidente che ha dato tanto per la Lazio, da un punto di vista degli investimenti, della partecipazione, dell'entusiasmo. Abbiamo vinto un campionato, probabilmente all'epoca, senza quel tipo di investimenti, sarebbe stato impossibile competere con le realtà più importanti del campionato italiano”.

ERA LOTITO – Da una Lazio ad un altra, quella di ora. Una società meno ricca, ma che comunque sta facendo bene: “Trovare dei punti di similitudine tra la gestione Cragnotti e la gestione Lotito mi sembra abbastanza complicato, sono due filosofie completamente diverse. All'epoca c'era la possibilità, o quantomeno si credeva ci fosse la possibilità di poter investire cifre notevolissime, forse anche non sostenibili, come poi la storia ha dimostrato. Adesso c'è una gestione totalmente opposta - e questo è un grande merito della gestione Lotito, Tare e di chi li aiuta dal punto di vista tecnico - una gestione oculata, dove si cerca di mettere al primo posto l'equilibrio del bilancio societario, senza mettere in difficoltà quella che è la forza della squadra, grazie ad acquisti oculati, giocatori bravi, pagati il giusto, che vengono a Roma perché la Lazio gioca a Roma e Roma è una piazza molto appetibile per un giocatore di calcio”.

GAZZA – Nei suoi anni laziali Marchegiani ha anche incrociato uno dei personaggi più controversi degli anni novanta, 'Gazza' Gascoigne: “Paul è un ragazzo molto particolare, ed è particolare anche il rapporto che chiunque stabilisce con lui. Un ragazzo probabilmente poco affidabile dal punto di vista della sua autogestione, nei rapporti con gli altri. Però un ragazzo di cuore, generoso. Quando ha abbracciato Lotito e lo ha baciato, per la gioia che gli aveva dato riportandolo a Roma in un momento per lui non semplicissimo, ha dimostrato proprio la sua spontaneità. Il problema è che era spontaneo in tutto, anche in cose diciamo meno normali, dalle telefonate di notte in cui faceva finta di aver avuto un incidente in macchina e ti teneva mezzora al telefono… La prima volta che mi ha chiamato - poi io sono anche ingenuo in queste cose - l'avevo presa come un atto di amicizia, mi tenne al telefono mezzora, alle 3 di notte, e cominciò a venirmi qualche dubbio. Poi ho scoperto che lo faceva regolarmente, quando tornava a casa dopo aver bevuto un goccio in più… “.

POSSIBILE ROMANISTA  - Marchegiani svela di aver avuto la possibilità di diventare un giocatore giallorosso: Ho avuto la possibilità di passare alla Roma, nell'anno che poi ho smesso, loro cercavano un portiere di esperienza per affiancargli Curci. Spalletti mi fece anche un discorso importante a livello professionale, era difficile rifiutare una offerta del genere. Ma io tutto sommato per la Lazio ho rappresentato qualcosa, mi ricordano con affetto, e quindi per me era giusto non accettare quella situazione, che in qualche modo, nell'affetto della gente, avrebbe cambiato le cose. Io amo il fatto che la gente mi fermi e si ricordi con piacere la mia appartenenza ad una società”

MARCHETTI – Nel suo racconto tra presente e futuro, Marchegiani parla anche di Federico Marchetti, attuale estremo difensore della prima squadra della capitale: “Federico è un portiere molto bravo, io credo che lui sia troppo diverso da me per paragonarci, anzi credo sia proprio l'esatto opposto. Io ero un portiere molto riflessivo, se vogliamo, basavo le mie qualità sulla lettura del gioco, sul piazzamento, sulla tecnica pura, quella che si intendeva una volta per un portiere. Marchetti ha delle doti fisiche straordinarie, riesce a fare delle cose che io non sarei mai riuscito a fare. Senza fare paragoni, credo che Marchetti sia uno dei 3 migliori portieri italiani e meriti questo riconoscimento anche dal commissario tecnico della nazionale”.

ERIKSSON – L'ultima è su Sven Goran Eriksson, la mente della Lazio dello scudetto, l'uomo capace di gestire un gruppo di campioni e portarlo fino ad un obiettivo cercato per quasi trenta anni: “La grandezza di Eriksson è stata salvaguardare da tutti quelli che sono i condizionamenti esterni una squadra che aveva il talento per vincere il campionato. Io credo che adesso serva qualcosa in più, ci sono meno aspettative di prima, c'è meno pressione che all'epoca sulla squadra, serve probabilmente anche far fare un piccolo salto di qualità dal punto di vista tecnico, anche se di talento ce n'è tanto all'interno della Lazio. Però forse non quello che c'era nel 99/00.”