Piccinini racconta: "Volevo fare il calciatore. Mi avevano preso alla Lazio e..."

27.10.2025 20:00 di  Andrea Castellano  Twitter:    vedi letture
Piccinini racconta: "Volevo fare il calciatore. Mi avevano preso alla Lazio e..."

Lunga intervista ai taccuini de La Gazzetta dello Sport per il telecronista Sandro Piccinini. Oltre a parlare della sua carriera, ha raccontato di quando da piccolo sognava di fare il calciatore, cercando di entrare alla Roma prima e alla Lazio poi. Di seguito le sue dichiarazioni a riguardo.

“Volevo diventare un calciatore. Ero una mezzala, un 10, vagheggiavo di essere il nuovo Rivera. Erano i primi anni Settanta e il calcio stava cambiando per via degli impulsi olandesi, era richiesta più fisicità e io ero penalizzato. Mia madre Anna Maria chiamò Liedholm, che aveva giocato con papà e che allenava la Roma, e gli chiese di farmi un provino. Liedholm mi convocò al Tre Fontane e mi fece giocare una partitella. Io ero convinto di esser andato bene. Uscii dagli spogliatoi e Liedholm mi disse: 'Hai i capelli bagnati, torna dentro e asciugali'. Pensai: 'Che problema c’è'. Usai il phon e mi ripresentai davanti al mister sicuro che mi avrebbe accolto in squadra. Lui mi chiese: 'Come vai a scuola?'. Risposi: 'Benissimo'. E lui: 'Bravo, continua a studiare. Il calcio è per pochi'. In quel momento lo odiai, ma aveva ragione il Barone. Tecnicamente non ero male, fisicamente non ero all’altezza”.

"Avevo un desiderio di rivalsa e tentai con la Lazio. Lì mi presero, venni provinato da Clagluna. Pochi mesi e mi chiesero di andare in prestito al Latina, in Serie C. Ok, ma erano previsti cinque allenamenti a settimana più la partita, un impegno gravoso e dissi no. Passai alla Juniores della Pro Italia, una squadra di Roma, e lì mi fermai. Mi è rimasto il dubbio sul bivio Latina, forse sarei potuto diventare un discreto giocatore di Serie C o B, forse avrei buttato dieci anni della mia vita, non lo so. È andata in un altro modo e non mi posso lamentare”.