Lazio, Strakosha fa 100: contro il Genoa la centesima in A tra elogi e critiche

Il portiere albanese nella gara di domenica metterà insieme la centesima presenza in campionato: tra errori e grandi parate, per Inzaghi è intoccabile.
28.09.2019 08:30 di  Marco Valerio Bava  Twitter:    vedi letture
Fonte: MarcoValerio Bava-Lalaziosiamonoi.it
Lazio, Strakosha fa 100: contro il Genoa la centesima in A tra elogi e critiche
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Thomas a quota cento. Strakosha, contro il Genoa, festeggerà la sua centesima presenza in Serie A, tutte ovviamente con la maglia della Lazio. Una scalata iniziata a Milano, il 20 settembre del 2016, quando il portiere era la riserva di Marchetti. L’infortunio del titolare gli spalancò le porte dell’esordio nel massimo campionato, fu un avvio non semplice complice l’emozione del debutto e il risultato non favorevole (2-0 per il Milan). Poi presenze a singhiozzo, sei per l’esattezza, in corrispondenza degli acciacchi di Marchetti, fino alla definitiva consacrazione a portiere titolare della Lazio. Avvenne il 13 febbraio 2017, cinque mesi dopo l’esordio, guarda caso ancora contro il Milan. Strakosha non è più uscito, non ha abbandonato i pali della porta biancoceleste, è diventato uno dei punti fermi di Inzaghi che a lui non rinuncia mai. Non che le sue riserve siano mai state di caratura tale da metterne in pericolo la titolarità, ma è un fatto che l’allenatore consideri il suo portiere praticamente insostituibile. Strakosha fa cento, fa centro tra alti e bassi, tra critiche ed elogi. Ci si divide intorno al ragazzo nato ad Atene, c’è chi lo considera un grande portiere e chi invece lo ritiene uno dei punti deboli della Lazio. L’avvio di stagione non è stato esaltante, l’errore di grossolano di Cluj è rimasto negli occhi, è costato un punto, è stato e quindi ha fatto molto discutere. Contro il Parma si stava per ripetere, per fortuna della Lazio è andata meglio.

CRESCERE SI PUÒ - Deve migliorare in uscita, nella lettura e nella gestione di azioni simili, è lampante. Strakosha è finito nel mirino della critica, è uno dei più bersagliati, si rischia di esagerare. A Milano e contro il Parma ha sfoderato un paio di parate che hanno salvato la Lazio dal pari o dalla capitolazione definitiva. La sensazione è di un portiere che tra i pali sia affidabile e che faccia più fatica in uscita. Ma c’è un aspetto da considerare: a 24 anni un portiere è ancora in fase di maturazione, di crescita, la carriera di un estremo difensore ha sviluppo ed evoluzione diversa rispetto a quella di un giocatore di movimento. I margini di miglioramento ci sono, vanno sfruttati, ci si deve lavorare con applicazione e umiltà. Nella scorsa stagione, sono state più le prestazione positive, più i salvataggi, che gli errori, la strada intrapresa sembrava davvero quella giusta; quest’anno invece l’avvio è stato più complicato: già nel precampionato s’era visto qualche errore (ricordate Vigo?), a Genova era arrivata la super parata su Vieira quando il punteggio era ancora sull’1-0 per la Lazio, poco poteva fare sui gol di Roma e Spal, mentre molto di più era possibile fare sul raddoppio del Cluj. Un errore può capitare, lo abbiamo visto con Szczesny e Donnarumma nel corso del turno infrasettimanale, ma con Strakosha resta la sensazione di un portiere a cui manchi ancora uno step per maturare. Thomas è arrivato a quota cento, è al primo giro di boa della carriera: crescere tecnicamente e in personalità sono i gradini da salire per dirsi davvero importanti. La Lazio lo aspetta. Del resto su di lui ha sempre dimostrato di voler puntare. Sin da quella sera di settembre di tre anni fa.

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