Scudetto Lazio, il ricordo dei protagonisti: "Troppo forti per non vincere"

14 maggio 2000 - 14 maggio 2020. Venti anni esatti dal secondo Scudetto della storia della Lazio. La mente torna indietro in quel pomeriggio di sole in tutta Italia, tranne Perugia. Il diluvio purificante per un campionato che premiò strameritatamente la squadra biancoceleste. La rassegna stampa di Radiosei riporta il ricordo dei protagonisti.
VERON - "Avevamo tutto, classe, carattere, esperienza e un allenatore che ci gestì alla perfezione. Eravamo sicuri, troppo forti per non vincere. Il più bravo fu Eriksson, seppe gestirci tenendo tutti sulla corda".
SENSINI - "I minuti di attesa furono davvero emozionanti, speravamo nel miracolo di Perugia. Speciale vincere nell'anno del Giubileo".
ALMEYDA - "Vorrei rivivere quei momenti. La Lazio non vinceva da tantissimi anni lo Scudetto, oggi penso che avremmo dovuto festeggiare di più".
MARCOLIN - "Un epilogo inaspettato, nessuno credeva di vincere lo Scudetto quel giorno. Qualcuno vedeva Perugia - Juventus in tv, altri ascoltavano la radio, io ero dentro lo spogliatoio, c'era un silenzio tombale".
PANCARO - "Realizzai il più grande sogno che avevo da bambino. Nella migliore delle ipotesi ci aspettavamo di arrivare allo spareggio".
RAVANELLI - "Era destino finisse così, un nubifragio del genere a Perugia credo non ci sia mai stato".
MARCHEGIANI - "L'immagine dei tifosi in campo non la scorderò mai. Siamo passati in meno di due ore dallo scetticismo alla speranza, infine alla festa".
BALLOTTA - "Una vittoria arrivata alla radiolina, sono stati 45 minuti di tensione".