Lazio, cavalcata verso la vittoria: centrato l'obiettivo Primavera 1

07.05.2023 07:45 di Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Lavinia Saccardo - Lalaziosiamonoi.it
Lazio, cavalcata verso la vittoria: centrato l'obiettivo Primavera 1

“C'era una volta, sulle ali del vento, un'aquila. Questa è la sua storia e quella di un ragazzo”. Inizia così “Abel, il figlio del vento”, un film del 2015 che racconta di come la vita di un uomo si intreccia con quella di un cucciolo di aquila abbandonato. È il 9 luglio del 2022 e Stefano Sanderra prende in mano le redini dell’Under 19 laziale, costretta alla Primavera 2 dopo un anno in cui la promozione sembrava vicinissima. Metafore e similitudini, la carriera del tecnico romano si è improvvisamente legata a quella di un gruppo di ragazzi sfiduciati dopo il fallimento dell’obiettivo promozione. Ma oggi, a distanza di quasi un anno, a Formello si festeggia, perché quelle giovani aquile hanno imparato a volare. 

Con il pareggio di oggi contro il Cosenza per 1-1 finalmente la Lazio conquista la matematica promozione diretta in Primavera 1, aggiudicandosi un posto tra le migliori formazioni Under 19 d’Italia. L’obiettivo arriva al culmine di un anno pieno di cambiamenti, tra questi anche quello in panchina. Stefano Sanderra ha raccolto la pesante eredità di Alessandro Calori, riuscendo a portare partita dopo partita un pizzico di fiducia in più per affrontare ogni avversario. L’ha ammesso lui stesso al termine di molte sfide: “Cerchiamo di formare i ragazzi prima mentalmente e poi calcisticamente”. Detto fatto, e il lavoro è riflesso limpidamente in campo. 

LA SVOLTA - Sessantadue punti in 29 partite, 19 vittorie, 5 pareggi e sole 5 sconfitte, numeri notevoli per una squadra che a inizio stagione non se la passava benissimo, almeno fino alle prime 7 giornate: 4 sconfitte, 1 pareggio e 2 sole vittorie, ancora le scorie del finale di stagione precedente non sembravano del tutto svanite. L’umore non poteva essere di certo alle stelle, per "questioni di spogliatoio" vengono messi fuori rosa di Castigliani, Marinacci e Adjaoudi. Sembrava una difficoltà aggiuntiva. Il vento, invece, è cambiato all’improvviso. Il 5 novembre la Lazio vola a Pisa: una vittoria di misura, di rabbia, di liberazione. Da quel momento la squadra di Sanderra apre le ali e si lancia nel vuoto, ma si rende ben presto conto che sa volare e che lo sa fare anche bene. 

TALENTI - Da quel 5 novembre con 17 vittorie 4 pareggi e una sconfitta (paradossalmente contro l’ultima della classe) la Lazio raggiunge la vetta e lì pianta stabile la bandiera biancoceleste, tenendo a distanza l’Ascoli in agguato al secondo posto. L'ha fatto con una difesa serrata, la migliore del campionato con 26 gol subiti e con un attacco formidabile da 66 reti siglate. L’ha fatto con l’esperienza di Ruggeri, le falcate di Floriani Mussolini, la tecnica di Bertini (fuoriquota classe 2002) e la fantasia di Saná Fernandes. Fondamentali le eccellenti prestazioni di difensori e mediani col vizio del gol come Dutu, Di Tommaso e Napolitano, nonché l’arrivo di nuovi innesti di valore come Balde e soprattutto Diego Gonzalez, che in poche settimane ha convinto con un piede sopraffino. La certezza, poi, si chiama Crespi, una macchina da 20 gol a stagione che ha caricato la squadra sulle sue spalle permettendole di scalare posizioni in classifica.

RIVOLUZIONE - Un obiettivo raggiunto, meritato e condiviso tra compagni, staff e società. I piani alti del settore giovanile hanno subìto una rivoluzione con l'arrivo di due importanti figure come il direttore generale Enrico Lotito e del direttore tecnico Angelo Fabiani. Hanno preso decisioni delicate, a volte scomode, si sono rivelate tutte giuste visto il traguardo tagliato alla distanza. Dodici mesi a Formello ed ecco il primo risultato ambizioso ottenuto. Hanno portato subito a termine i propri compiti: la promozione, la valorizzazione dei giovani talenti già facenti parte della rosa, più l'iniezione di altri elementi di valore. Questa era la filosofia e l’intento della nuova gestione, capace di infondere nuova linfa vitale in un progetto in cui la società crede fermamente. Oggi a Formello si festeggia, tutti insieme e tutti con la stessa consapevolezza che questo è solo un punto di partenza per raggiungere nuovi grandi obiettivi, lassù dove è giusto (e naturale) che la Lazio sia.