Lazio, Lotito duro contro lo sciopero dei tifosi: le parole a Sky

Il presidente della Lazio Claudio Lotito si è espresso con parole forti sullo sciopero dei tifosi biancocelesti per il match contro il Lecce.
23.11.2025 17:45 di  Christian Gugliotta   vedi letture
Lazio, Lotito duro contro lo sciopero dei tifosi: le parole a Sky

Nel pre partita di Lazio - Lecce, il presidente biancoceleste Claudio Lotito ha presentato la gara ai microfoni di Sky Sport. Queste le sue dichiarazioni: 

“Il nostro spot è particolare ed è stato autoprodotto dalla Lazio, che combatte sempre quotidianamente la violenza delle donne, con una serie di iniziative di carattere sociale. Questa è una giornata particolare per la Lazio, abbiamo intrapreso una serie di iniziative, lasciando cento posti coperti di rosso, ognuno rappresentante la morte di una donna. Noi vogliamo onorarle così. Abbiamo realizzato uno spot che colpisce emotivamente le persone, che dà un segnale di assoluta distanza da certi comportamenti. Il calcio deve insegnare e noi dobbiamo insegnare a rispettare le donne”.

“Abbiamo stimolato grazie alla nostra iniziativa anche tutte le altre squadre, ovvero il fatto che i giocatori scendano in campo con il nome di una donna a cui tengono. Noi siamo tutti protesi a combattere certi fenomeni e vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica. Il calcio ha grande capacità di comunicazione, grazie alla sua capacità di coinvolgere milioni di persone”.

“Oggi c’è il debutto dell’aquila. Lo sciopero? Io ritengo sia una cosa legata a un gruppo di persone e non penso siano tanti. Al sondaggio fatto per l’aquila hanno risposto oltre 50mila persone, di cui oltre 25mila hanno voluto dare il nome Flaminia. Io penso che i tifosi debbano fare i tifosi, essere rispettosi delle regole e devono fare una critica costruttiva e giudicare costruttivamente il percorso da fare per ottenere tutti insieme il risultato agognato. Questo sciopero è stato costruito su un presupposto totalmente, sbagliato, dicendo che abbiamo impedito alla nipote di Paparelli di scendere in campo. È totalmente falso. Il vero problema è che erano quattro rappresentanti della tifoseria che volevano scendere in campo e abbiamo ritenuto non fosse opportuno, alla luce di tutta la situazione generale, dargli il via. La famiglia di Paparelli è stata rispettata, onorata e accolta con tutti gli onori nella tribuna autorità, come concordato con la famiglia. Questa è una strumentalizzazione per rivendicare un ruolo che non esiste nel rapporto tra società e tifoso. I tifosi devono fare i tifosi e rispettare la società. Se le persone usano questi mezzi per coartare la volontà di qualcuno io questo lo combatterò sempre e non accetto intimidazioni. Certi comportamenti alla fine usciranno e si vedrà quelli che sono comportamenti non patologici e quelli che sono da Codice penale. Impedire alla gente di vedere la Lazio vuol dire che quelli che lo fanno non sono tifosi, ma gente che usa la Lazio per propri fini".