Cribari si sfoga: "La società mi ha mancato di rispetto, mi ha ammazzato... se non si cambia modo di gestire i problemi resteranno sempre"

Presente all’Hotel Hilton per l’incontro di metà campionato dei componenti del calcio anche Emilson Cribari. Per l’ex difensore biancoceleste, passato in prestito al Siena, è stata l’occasione di sfogare la sua delusione per come si è concluso il suo rapporto con la Lazio: “A Siena ho trovato una società organizzata che mi ha dato fiducia – esordisce il centrale brasiliano ai microfoni di Radio Sei - Avevo bisogno di cambiare area, quella di andar via è stata una scelta maturata negli ultimi tempi: io volevo finire la carriera a Roma, ma non avendo avuto nessun riscontro sul rinnovo, ho perso fiducia e ho deciso di cambiare anche se solo in prestito. Per ora è un arrivederci, in questo momento voglio solo pensare a dare una mano ai miei compagni per raggiungere la salvezza, poi alla fine del campionato si vedrà”
Sei rimasto deluso da qualcosa in particolare. Per esempio i fischi negli ultimi tempi?
“No, ultimamente i fischi erano anche meritati per quello che facevo in campo. Sono rimasto deluso dal fatto che tempo fa ho dato la vita per questa squadra e quello che volevo in cambio era soltanto rispetto. Non volevo soldi ma solo rispetto, cosa che non ho avuto e da qui nasce la mia delusione. Mi riferisco alla società: se io do qualcosa e vedo che qualcuno, che magari dà meno, viene rispettato più di meno ci rimango male visto che non mi sono mai risparmiato e sacrificavo anche la mia famiglia per dare una mano alla Lazio. Poi quando ti rispondono che non sei un professionista a quel punto mi hanno ammazzato e mi hanno fatto perdere quello che avevo dentro, il sacrificio e il dare tutto per una maglia che mi faceva sentire tante cose. Io mi comporto da professionista esemplare, in campo rischio anche la mia salute e poi vedo che altri che non hanno fatto quello che ho fatto vengono trattati meglio di me. Vado da loro e chiedo come mai? E come risposta mi chiudono la porta in faccia, in quel momento lì mi ammazzano”
Con Ballardini quali erano i rapporti?
“Ballardini è sempre stato chiaro con me, mi ha sempre detto le cose in faccia. Quando sono andato via l’ho salutato con piacere, se fosse stato per lui sarei rimasto sicuramente”
Lo spogliatoio della Lazio non sembra unito…
“Assolutamente no. Posso garantire e giurare che i miei compagni sono uniti e fanno tutto per il bene della Lazio”
Cosa non è andato in questi mesi di Lazio?
“Bisogna chiedere alla società, ci sono delle problematiche che proseguono nel tempo e se non si è umili nel cambiare modo di gestire i problemi resteranno sempre questi”
Quanto hanno pesato le assenze di Pandev e Ledesma?
“E’ facile rispondere, sono due grandi giocatori e due bravissimi ragazzi che stavano bene nel gruppo. Non averli a disposizione ha pesato. Averli nel gruppo avrebbe aumentato la qualità della squadra”.