Faraoni: "La Lazio mi ha insegnato l'amore per la maglia. Derby? È normale che tifi Lazio. Tornare? Forse un giorno"

11.03.2011 08:08 di  Federico Farcomeni   vedi letture
Fonte: Rassegna stampa a cura de lalaziosiamonoi.it tratta da Il Corriere dello Sport
Faraoni: "La Lazio mi ha insegnato l'amore per la maglia. Derby? È normale che tifi Lazio. Tornare? Forse un giorno"
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© foto di Alberto Fornasari

C'era una volta un ragazzotto pieno di ricci in testa: giocava nelle giovanili della Lazio e veniva da San Basilio. A vent'anni coronò il sogno di diventare un calciatore del Milan, subito titolare in B. Era il 1980, quel giovanotto si chiamava Mauro Tassotti. Trent'anni dopo il ragazzotto riccio viene da Bracciano, anche lui gioca nella Lazio e ha 20 anni ancora da compiere. L'anno scorso anche lui ha preso la strada di Milano ma per indossare la maglia dell'Inter. Ironia della sorte, anche lui terzino destro come Tassotti. Si è legato all'Inter fino al 2014, è stato uno dei protagonisti della finale di Viareggio anche se si giocava a Livorno, e anche se anziché terzino ha giocato attaccante nel tridente offensivo. "Mentre il mister leggeva la formazione pensavo che non avrei giocato visto che aveva nominato Natalino e invece mi ha nominato lì davanti. Ci sono rimasto però alla fien è andata bene: davanti hai più libertà di pensiero, si marca meno. Mi sono divertito, e ho colpito anche una traversa" spiega Faraoni al Corriere dello Sport. "Ma questo torneo l'avevo sempre vincere da altri e con la Lazio non ero mai arrivato fino in fondo. L'avevo fatto due volte e la seconda mi feci anche male. Poi l'anno scorso l'ho saltato per l'operazione al ginocchio". I problemi con la Lazio cominciarono già allora. "È vero, per il resto alla Lazio dovrò essere sempre grato perché mi ha insegnato l'amore per la maglia. Se sono quel che sono, lo devo alla Lazio che mi ha cresciuto. Un giorno sarebbe bello tornarci, come faccio a negarlo? Però adesso penso solo all'Inter. Se avessi ragionato solo con il cuore, allora per me sarebbe esistita solo la Lazio. Ma il calcio voglio che sia un lavoro per me. E ho scelto Milano". Faraoni è un terzino e per questo ruba tanti segreti da Maicon: "Arrivai in estate che avevo preso un virus a Sharm che mi aveva fatto dimagrire 7-8 chili. Ho dovuto fare un lavoro pazzesco, eppure sono stato a contatto con il gruppo di Benitez, traendone sensazioni positive. Poi qualch problemino al ginocchio e mi sono dovuto rifermare. Sono tornato da Leonardo per un paio di settimane. È impressionante il suo modo di comunicare con il gruppo. Ti trascina. Maicon invece è un extraterrestre: non sapete quanto gli rubo continuamente con gli occhi. Da uno così c'è da imparare un'infinità di cose. E io melo studio". Il sogno nel cassetto ovviamente è arrivare a giocarsi le sue chance in prima squadra. "La prima squadra, poi San Siro. Non sono matto, non penso di giocare ora. Ma stare nel gruppo e crescere. Poi se sono bravo, l'esordio magari arriverà". E la Lazio? Qualche compagno con cui sentirsi ancora? "Ce ne sono, eccome. La Lazio, magari un giorno, non ora. Ora solo l'Inter". Arriva il derby, un'occasione per rinverdire un po' di orgoglio laziale. "Non devo sforzarmi troppo. È normale che tifi Lazio. Figuratevi al derby!"