Federico Macheda si confessa: "Lazio, un giorno tornerò, ma prima devo batterti..."

24.02.2013 07:34 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Matteo Vana - Lalaziosiamonoi.it
Federico Macheda si confessa: "Lazio, un giorno tornerò, ma prima devo batterti..."
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© foto di Alberto Fornasari

Uno storia d'amore cominciata e, nonostante alti e bassi, mai finita. E' questo il rapporto tra Federico Macheda e la Lazio; partito nel 2007 direzione Manchester, sponda United, con una valigia carica di sogni, non ha mai dimenticato il biancoceleste, anche quando segna i primi gol con i Red Devils, quando Ferguson lo coccola e tutto l'Old Trafford grida il suo nome. Torna in Italia, alla Sampdoria nel 2011, ma l'esperienza non è delle più positive. Da allora, si mormora, Ferguson deciderà di non mandarlo più in Italia, ma Macheda, come racconta nell'intervista concessa al Corriere dello Sport, vuole coronare, prima o poi, il suo sogno, quello di indossare la maglia biancoceleste.

Le strade di Macheda e della Lazio si tornano ad incrociare: da avversari. Un segno del destino?
"Chi lo sa... forse. Se vi dico una cosa mi credete? Quando il mio manager, Giovanni Bia, mi ha chiamato per dirmi dello Stoccarda mi sono detto... Pensa se incontro la Lazio in Europa... Vado!".
E adesso che sarà?
"Una grande emozione, perché io sono laziale, di una famiglia di laziali. Poi so che dovrò vincere".
Intanto, con la squalifica di Ibisevic, si fa strada anche l’ipotesi di una gara dal primo minuto: proprio contro la Lazio!
"Questo lo spero ma non lo so... Magari! E poi spero anche un’altra cosa: che pian piano io da alternativo a Ibisevic diventi complementare. Possiamo giocare insieme, se mi metto un po’ più dietro".
Qual’era la Lazio di Federico?
"Quella di Veron, Almeyda, Crespo: quella di Cragnotti che vinceva tutto. Il mio idolo era Boksic".
Oggi quali sono gli idoli in attacco?
"I miei? Lascio fuori Messi e Cristiano Ronaldo e dico Ibra, il mio idolo assoluto, poi Van Persie, a cui ho visto fare cose straordinarie, e Rooney, che quando gioca da Rooney per me è insuperabile. Ogni tanto penso alla fortuna che ho avuto di giocare con tutti e due. Pazzeschi".
Dalla Lazio tifata a quella in cui si è cresciuti. E’ stato - parola forte - tradimento?
"Ma quando mai, io non ho tradito nessuno, io la Lazio la amo. Ho scelto: e dall’altra parte c’era il Manchester United. Rifarei quella scelta e oggi la consiglierei a un ragazzo. Anche se per fortuna ora anche in Italia i giovani hanno più spazio".
Riannodiamo il nastro: come andò quella storia?
"Mi arrivò una proposta del Manchester, ne parlai con Sabatini, con Lotito, e scelsi di andare. Tutto qui".
Però...
"Però alla Lazio tornerei in qualsiasi momento. Vedo tutte le partite, di campionato ed Europa League. Sta facendo una grande stagione, ha un tecnico molto bravo. E per può centrare il traguardo Champions. Ma la Europa League no... Sono laziale ma ho la maglia dello Stoccarda addosso".
Chi è Ferguson per Macheda?
"La persona a cui devo quel che sono. Non è poco... Ha creduto in me, mi ha riempito di consigli. Ed è un uomo che visto da vicino ti trasmette una carica straordinaria. Una carica che per l’età che ha non gli accrediteresti. Invece è un motivatore straordinario".
L’album dei ricordi di Manchester?
"Il gol del 5 aprile 2009, il primo gol con l’Aston Villa, il titolo in Premier, la finale di Champions a Roma: quattro anni straordinari".
Che successe alla Samp?
"Non è andata. Loro in difficoltà, io giovane con troppe aspettative addosso visto che venivo da Manchester".
E Stoccarda?
"Bella città, con tanti italiani e in questo più favorevole a farmi ambientare quanto prima".
E il campionato tedesco?
"Dopo quello inglese il più bello per intensità, velocità, atmosfera, stadi pieni".
E la lingua tedesca?
"Eeehhh, piano. La prossima settimana prendo casa e con la casa anche un professore privato. E cominciamo. Intanto parlo bene l’inglese e questa è una cosa che senza Manchester non avrei fatto mai".
La verità: ma Macheda e la Lazio non sono mai stati vicini da allora? Magari poco tempo fa...
"Chiacchiere, solo chiacchiere. Nella realtà no. Però la Lazio è il mio sogno. Non mi stancherò mai di dirlo"