Lazio, Burioni: "Vorrei abbracciare Inzaghi. Lotito o Pallotta? Uno ha vinto solo bonsai..."

La gioia per la quinta Supercoppa Italiana alzata dalla Lazio non accenna ad arrestarsi. Anche un uomo di scienza come Roberto Burioni, noto virologo, non ha potuto far altro che farsi sopraffare dalla fede. Ecco la sua intervista a TMW Radio:
Se avesse Inzaghi di fronte cosa farebbe?
"Non posso chiedere nulla dopo Riyad, stavo rivedendo la partita per godermela a freddo considerando la tensione che avevo in corpo domenica. Abbraccerei Inzaghi con tanta gratitudine, mi sono fidato di lui anche quando ha fatto uscire Leiva e Luis Alberto: sapevo stesse facendo la cosa giusta".
Luis Alberto è la stella polare di questa Lazio.
"Insieme a Leiva costituisce il perno di questa squadra. Ma guardatevi anche la punizione finale di Cataldi".
Come nasce la sua fede biancoceleste?
"Domanda impropria, è come chiedere perché si ama. L'amore è nato con la Lazio di Chinaglia, un amore che ha dovuto passare tanti anni di dispiaceri quando studiavo a Roma. Questa sofferenza lo ha fortificato e ora posso godermi queste gioie".
Vedere questo Leiva fa pensare alla cessione di Biglia e a quanto la Lazio ci abbia guadagnato.
"Nella nostra storia ci sono state tante cessioni di giocatori forti a tante big, da Biglia a de Vrij. Nonostante questo però abbiamo vinto Coppa Italia e Supercoppa, siamo soddisfatti e ci divertiamo comunque. Tanto di cappello a Lotito e Tare, speriamo di rimanere uniti".
Come risponde a chi dice che con Lotito ha vinto sei trofei e la Roma con Pallotta zero?
"Mi dispiace per i cugini giallorossi che non vincono da undici anni. No, anzi, non mi dispiace per nulla. Gli sfottò rendono più belli la nostra storia e il nostro calcio. Complimenti alla Roma non ne faccio, anche perché hanno vinto solo un bonsai ultimamente. Arrivano sempre secondi, a furia di uscire a testa alta sono diventate delle giraffe. Spero di incontrarli al derby e farci trovare più rodati".
Più semplice per la Lazio battere la Juve o smascherare le fakenews scientifiche per lei?
"Temo che sia più difficile la seconda. Questo fa orrore, perché il calcio è un gioco, mentre le bugie nel campo della salute sono molto pericolose. La scienza e la razionalità nella vita sono indispensabili, il tifo calcistico è passione, non risponde alla logica. Non mi sarei mai sognato di mettermi a suonare il pianoforte per festeggiare una Supercoppa. Scudetto? Non voglio neanche pensare a cosa potrei fare se accadesse davvero".
LAZIO, LE PAROLE DI DE MARTINO