Noble (West Ham): "Non fosse stato per Di Canio, ora sarei in mezzo alla strada"

06.10.2009 10:15 di  Federico Farcomeni   vedi letture
Fonte: News of the World/Lalaziosiamonoi.it
Noble (West Ham): "Non fosse stato per Di Canio, ora sarei in mezzo alla strada"

Mark Noble, giocatore del West Ham e capitano dell’Inghilterra Under-21, ammette candidamente che sarebbe sicuramente finito in prigione se quel giorno di otto anni fa, Paolo Di Canio non gli avesse lanciato un pallone, chiedendogli di fargli vedere cosa sapeva fare. Fu un momento che servì come fonte di ispirazione per il giovanissimo Mark, portandolo lontano dalla vita di strada del malfamato Est di Londra.
Per il centrocampista degli Hammers, l’interesse provato da Di Canio nei suoi confronti, fu la molla decisiva che fece scattare in lui il bisogno di dedicare completamente la sua vita al calcio piuttosto che alle notti brave a Canning Town a sbronzarsi con gli amici.
Noble ha detto: “Ricordo perfettamente il giorno che avrebbe cambiato la mia vita. Avevo circa 14 anni ed era sabato, ma non dovevo giocare per la squadra della scuola quel giorno. Mi ero anche allenato in passato con il West Ham, ma con un amico decidemmo di andare al campo di allenamenti invece di starcene in giro con gli altri a non fare nulla. Non c’era nessuna sessione di allenamento, né un invito per noi, ma andammo lo stesso. Arrivammo a Chadwell Heath (il campo di allenamenti del West Ham) e convincemmo il magazziniere a prestarci un pallone. Stavamo solo dando due calci, quando ci accorgemmo che a pochi metri da noi c’era Paolo Di Canio che si stava allenando per conto suo. Ci vide e ci chiese di fare qualche passaggio insieme a noi. Non potevamo crederci. E per me quello fu il momento chiave: Di Canio che ci faceva vedere i suoi tocchi di palla e che ci insegnava delle cose. In quel momento decisi fermamente che volevo diventare un calciatore e che niente me l’avrebbe impedito. Né le tentazioni della strada, né tanto meno le notti fuori o le ragazze. Di Canio mi fece capire che dovevo applicarmi con tutto me stesso. Qualunque sia la strada che percorriamo nella nostra vita, credo che tutti abbiamo bisogno di una fonte di ispirazione e Di Canio lo è stato per me”. Mark Noble cita anche Frank Lampard come esempio per la sua carriera e in molti lo paragonano al centrocampista del Chelsea. A lui non dispiace: “Lampard è emerso in nazionale maggiore quando davanti a lui c’era gente del calibro di Beckham e Scholes, per cui mai dire mai. Anche se io mi batto per giocare in una posizione dove davanti a me ci sono proprio Frank Lampard, Steven Gerrard e Gareth Barry. Fossi stato un’ala sarebbe stato più facile! Magari la prossima estate è ancora troppo presto per me, ma sono ancora giovane e sono sicuro che prima o poi arriverò in nazionale maggiore”.
Due settimane fa Noble ha tenuto un discorso davanti ad alcuni ragazzi che hanno beneficiato dell’opera del Prince’s Trust (un’associazione benefica nata su iniziativa del Principe del Galles per aiutare i giovani) insieme ai compagni di squadra Carlton Cole, Frank Nouble, all’attaccante del Tottenham Jermain Defoe e a un DJ radiofonico Trevor Nelson. Lo scopo era spiegare come loro fossero riusciti a non scegliere la strada sbagliata e a non cadere in un pozzo senza fondo, pur essendo cresciuti in quartieri difficili. “Sono cresciuto a Canning Town”, ha spiegato Noble “così come Defoe e Cole. È vero, proprio come nel caso di Jermain (Defoe) alcuni dei miei vecchi amici sono stati in prigione o sono ancora in prigione. E anche io ammetto di aver combinato qualche guaio di tanto in tanto, ma quando ho raggiunto una certa età, pensare al calcio per me ha significato acquisire anche un certo comportamento ed una disciplina”. E senza l’aiuto di Di Canio, le cose sarebbero potute andare molto diversamente.