Reja l'abitudinario: stesso albergo e stesso ristorante da due anni... E la sera il Burraco

ROMA - Lo aveva fatto anche a Napoli e pare che alloggiare in un albergo sia diventata la soluzione migliore per il tecnico della Lazio Edy Reja. Arrivato a Roma, decise quasi subito che la sua nuova casa sarebbe diventata il River Chateaux, hotel a due passi da Ponte Milvio e a circa un chilometro dallo Stadio Olimpico. Vive in una camera di 40 metri quadrati, munita di televisione 40 pollici e lettore dvd per poter studiare i movimenti degli avversari e dei propri giocatori.
GIORNALI PRONTI E 40 POLLICI CON DVD PER PORTARSI IL LAVORO A CASA - Un posto elegante, accogliente e comodo dove ormai non viene più considerato come un ospite come conferma il direttore della struttura Gianluca Giannini sulle pagine del Corriere dello Sport in un articolo a firma di Fabrizio Patania: «Decise quasi subito di restare, gli feci fare il giro delle stanze per consentirgli di scegliere. Lo seguiamo e lo coccoliamo il miste. Ora sono diventato quasi un suo amico. Ogni mattina ci concediamo una chiacchierata di una decina di minuti, si ferma al desk e commentiamo le notizie apparse sui giornali. È cominciata una volta che lo fermai e gli dissi: “Dai mister, ti do due dritte per la formazione…”. Si mise a sorridere e nacque un bel feeling». Ovviamente tifoso laziale, il direttore dell’albergo ha instaurato un buon rapporto con il suo cliente più “assiduo” che cerca di assecondare in ogni richiesta. Basti pensare che alle 6.30, di fronte alla porta della sua stanza ci sono già i tre quotidiani sportivi nazionali, più Repubblica e Messaggero quando viene raggiunto dalla moglie Livia appassionata di teatro e gallerie d’arte. Dopo aver letto i giornali, verso le 8 l’allenatore goriziano scende per fare colazione: «Non la fa mai in camera, scende e sta con gli ospiti. Anche da queste sfumature, abbiamo compreso nel tempo il suo carattere aperto, solare. E la sua disponibilità con tutti». Quando non è in compagnia della moglie è difficile che esca dopo cena, a maggior ragione adesso vista l’atmosfera che si era creata intorno a lui: «Mi dispiace il clima che si è creato e penso che i tifosi dovrebbero conoscerlo meglio. E poi i numeri sono dalla sua parte, è un ottimo allenatore».
LE ALTRE PASSIONI: BUONA CUCINA E BURRACO - Una persona abitudinaria Edoardo Reja, e la conferma arriva anche dal ristorante scelto per le cene: sempre lo stesso, “Da Gigi”, e sempre allo stesso tavolo, il numero otto, quello sotto la foto storica del film “Vacanze Romane” con Gregory Peck e Audrey Hepburn in Lambretta. Anche in questo caso non ci ha messo molto tempo per fare amicizia, ma ci ha messo un po’ di più per abituarsi alla cucina romana come conferma il proprietario Gigi Leonori: «Negli ultimi mesi ha cominciato ad apprezzare la cucina casareccia, lo stiamo portando verso piatti più romani, anche l’agnello allo scottadito e il coniglio». La certezza la troviamo nel dessert, il fagottino con mele e mandorle indiscutibilmente il preferito del mister: «Se non c’è ci resta male. E i dolci più calorici li scansa. È attentissimo all’alimentazione e alla linea». Puntualissimo, si presenta ogni giorno dopo l’allenamento alla stessa ora: «Viene alle 19.20 e si alza da tavola alle 20.10. Non mangia di corsa. Pasteggia con il vino rosso, è molto esigente sul tema e si concede qualche parola di calcio». Ma senza toccare l’argomento Zàrate visto che proprio parlando dell’argentino è stata l’unica volta in cui si è inquietato come racconta ancora il proprietario. Dopo essersi mangiato un tonnarello cacio e pepe o una rana pescatrice, la sera si rilassa zio Edy e soprattutto di Inverno fa scattare i tornei di Burraco con ospiti fissi il Team Manager Manzini e il medico sociale Branchini più un quarto che varia a seconda delle circostanze.