Rocchi, ma che fai? Si contraddice (di nuovo) tra Lazio e Como: l'episodio
Rocchi cambia idea. In un mese si è capovolto tutto: dalla rabbia contro la Lazio ai complimenti dopo il Como. E c'entra sempre il Lecce. L'episodio in questione riguarda il gol di Nico Paz nell'ultimo weekend di campionato: l'argentino si era liberato di Ramadani prendendo posizione e colpendolo al petto, con il difensore giallorosso che frana a terra toccandosi il viso.
Tutto buono per il designatore degli arbitri, che a Open Var ha confermato la decisione: "Questi interventi non vanno sanzionati. Nel dubbio non li fischiamo più. Ho detto ai ragazzi che devono essere falli chiari, oppure non li fischiamo. La Fifa sta dando un messaggio su questo. Si fischia quando c'è un fallo concreto, non quando c'è un mezzo contatto. Mi dispiace per il Lecce ma dobbiamo rimanere coerenti nella nostra lettura". Solo un mese fa, però, il suo pensiero era ben diverso.
Rocchi si era infuriato dopo il fallo fischiato in Lazio - Lecce a Sottil, che si liberato di Isaksen nello stesso modo di Nico Paz. In quel caso, però, l'ex arbitro era stato durissimo contro la sestina dell'Olimpico e con lo stesso attaccante biancoceleste: "Non sono per niente contento di questa decisione, ci saremmo aspettati una on field review: è l’ennesimo episodio, e mi sto anche infastidendo, in cui un giocatore viene toccato sul petto e si tocca il volto ingannando l’arbitro. Avevamo anche gli strumenti, il VAR doveva intervenire, ma va evitata questa situazione: lo dico ai giocatori, poi lo dirò anche ai miei. Ripeto: per assurdo potrei dire che era comunque da annullare, perché andando a ritroso c’era una spinta, invece voglio concentrarmi su questo per dare un messaggio forte anche agli arbitri. Quando abbiamo gli strumenti va seguita una strada, in questo caso andava ammonito il giocatore per simulazione”.
