RIVIVI LA DIRETTA - Sarri: "La Lazio è qualcosa di particolare, ti entra dentro"

Pubblicato il 2/04
03.04.2022 07:45 di  Alessandro Vittori  Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
RIVIVI LA DIRETTA - Sarri: "La Lazio è qualcosa di particolare, ti entra dentro"

La Lazio riprende la corsa all'Europa battendo il Sassuolo 2-1 all'Olimpico. I gol di Lazzari e Milinkovic (Traore nel finale per gli emiliani) regalano tre punti importanti per la squadra di Maurizio Sarri, che momentaneamente scavalca in classifica Atalanta e Roma. Il tecnico biancoceleste ha parlato in conferenza stampa, di seguito la diretta scritta su Lalaziosiamonoi.it.

Aveva chiesto una reazione forte e avete fatto sembrare facile la partita, è contento?

"Il Sassuolo è una squadra che in questa stagione ha vinto a Torino contro la Juventus e a Milano con Milan e Inter. Personalmente la reputo una delle squadre più forti d'Italia. La partita era difficile, l'abbiamo fatta bene anche a livello qualitativo, abbiamo costruito tantissimo, abbiamo la responsabilità di aver chiuso il primo tempo 1-0 e poteva essere chiuso largamente. Abbiamo fatto bene tutto sommato anche la fase difensiva visto che abbiamo concesso poco a una squadra che veniva da otto gol in due partite. Sono contento della reazione che ha avuto la squadra, però vedendo le prestazioni che siamo in grado di fare quando siamo attivati totalmente lasciano più di qualche rammarico per quelle prestazioni che facciamo quando non siamo attivati".

Cosa ha detto a Immobile, che è sembrato turbato dalla critiche subite in settimana dopo la Nazionale?

"Se uno è così turbato come stai dicendo, sbaglia gol ma sbaglia anche quando viene incontro a giocare. Immobile invece oggi ha fatto due o tre errori tecnici in fase di conclusione, ma quando è venutoa giocare con la squadra l'ha fatto con lucidità, forse meglio di sempre. Io mi preoccupo se Immobile non arriva mai a concludere, ma se si trova tre volte davanti al portiere mi preoccupo poco perché so che nel lungo periodo le sue percentuali tornano a posto, dopo oggi che le ha fallite".

Che tasti ha toccato dal punto di visto nervoso nella preparazione della partita? Quanto le sta entrando dentro la Lazio?

"Che tasti puoi toccare... Vai a toccare il tasto che se non hai rappresentato bene la tua gente in un derby il riscattoche devo andare a cercare non deve essere sportivo, morale. Abbiamo lavorato su questo.  Sembra che il tempo a diposizione sia stato tanto per poterlo fare, in realtà i giocatori li ho visti tutti quarantotto ore fa, quindi il tempo a disposizione era anche poco. Va detto bravi ai ragazzi che hanno raccolto la mia provocazione e hanno reagito. Sulla seconda domanda, l'ho sempre detto dall'inizio, è un qualcosa di particolare. Dall'esterno non te ne rendi conto, se la vivi dall'interno la Lazio è un ambiente particolare, un ambiente a cui ti affezioni, un ambiente fatto di persone che si fanno voler bene. Il pubblico oggi dopo il derby fatto ci ha accolto con gli applausi. Questo a me da ancora più responsabilità perché questo è un pubblico particolare e l'ambiente visto da dentro è particolare, quindi e a me piace, l'ho sempre detto".

Quanto è soddisfatto del lavoro di Felipe Anderson? Consiglia agli altri di prendere spunto da lui?

"Io spero di sì, però a me Felipe lascia sempre questa sensazione che sto per incazzarmi, perché ti lascia la sensazione che sia un giocatore che anche quando fa benissimo può fare ancora di più, perché le qualità sono di livello assoluto. Mi sembra che stia cercando di limare questi momenti di vuoto che ha sempre avuto durante le stagioni, ma che a volte ha all'interno della stessa partita. Se ci riesce il passo sarebbe grosso per lui e anche per noi".

Quanto ritiene che la partita di oggi sia uno spot per il calcio italiano che a volte mostro troppo tatticismo?

"Oggi ho visto una partita di alto livello. Il problema del calcio italiano per me non è tecnico-tattico, ma abbiamo un problema di politica sportiva che ci ha portato a non essere più il movimento importante che eravamo prima. Mentre noi ci siamo divisi le briciole senza pensare a fare stadi nuovi, centri sportivi nuovi, terreni all'altezza del resto dei paesi europei, gli altri hanno iniziato a farlo e piano piano noi non abbiamo più aumentato le entrate e gli altri movimenti, uno in particolare (si riferisce alla Premier League, ndr) non solo le ha raddoppiate, ma le ha triplicate e quadruplicate. Quindi il contesto si impoverisce e dall'estero invece di arrivare cento giocatori forti che innalzano il movimento, sono arrivati trecento giocatori medi che non hanno innalzatoil movimento. Il campionato è diventato meno appetibile, meno ricco e quindi la qualità ne risente un po'. Ho lafortuna di aver allenato anche all'estero e ti dico che il degli allenatori italiani non è inferiore al livello degli allenatori stranieri. Soprattutto questi ragazzi giovani come Dionisi, che sta proseguendo il lavoro che il Sassuolo porta avanti da anni con De Zerbi, mi sembra lo stia proseguendo molto molto bene".

Ha cambiato ruolo a Lazzari e Patric, quanto è soddisfatto delle loro prove?

"Lazzari negli spogliatoi mi ha detto che faceva il quinto, ora fa il quarto ma tre gol non li aveva mai fatti in campionato. Il ragazzo è contento e a me fa molto piacere. Non mi ha fatto piacere la prestazione offensiva, che ha nelle corde, ma la prestazione difensiva che ha fatto. Oggi è stato un quarto vero. Son contento perché lui aveva dei dubbi se sarebbe potuto diventare un quarto di buon livello, sono contento che gli stanno andando via. Patric secondo me è un giocatore sottovalutato, è un giocatore molto tecnico, molto veloce, di estrazione non è un difensore, quindi sta facendo un percorso. Se ripenso alle ultime sette otto partite di Patric non vedo errori. Ne ha fatti a inizio stagione, uno grossolano con l'Empoli, però ormai da qualche partita gli errori li sta limando molto".