Zaccagni torna al comando: la Lazio ritrova il suo capitano!

04.11.2025 14:00 di  Niccolò Di Leo  Twitter:    vedi letture
Zaccagni torna al comando: la Lazio ritrova il suo capitano!
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Un gol per ritrovare vittoria, pensando al collettivo, ma anche per ritrovare sè stesso, ragionando da singolo. Mattia Zaccagni dopo la vittoria della Lazio contro il Cagliari ha parlato da leader. Ha spiegato di esser pronto a dar tutto per questa squadra, anche a giocare terzino se dovesse servire. In questa stagione complicata per quanto avvenuto in estate, con il blocco del mercato e le conseguenti difficoltà, il capitano biancoceleste ha sposato in pieno la causa di Maurizio Sarri e ha trasformato la fascia in qualcosa di più di un semplice orpello al braccio. Il gol segnato contro il Cagliari vale tre punti perché chiude la partita nel finale e spezza ogni speranza della squadra di Pisacane.

OBIETTIVO DOPPIA CIFRA - Ma per Zaccagni è significato l'interruzione di un digiuno che durava da più di un mese, dal 3-0 realizzato a Marassi contro il Genoa. Il suo obiettivo personale è e resta la doppia cifra, raggiunta nella scorsa stagione (10 gol in tutte le competizioni), sfiorata in quella precedente (7). Oggi si trova a quota 3. Al contrario delle esperienze precedenti alla Lazio avrà meno occasioni a disposizione (senza Europa), ma qualche chance dal dischetto in più. Mattia Zaccagni è tra i giocatori della Lazio che stanno crescendo di più. Dall'addio di Luis Alberto e Immobile si è caricato sulle spalle la numero 10 dello spagnolo e la responsabilità di guidare lo spogliatoio dell'ex capitano.

LA LAZO HA BISOGNO DI 'ZAC' - Sta studiando per migliorarsi anche in questo, d'altronde le aspettative su di lui sono enormi e non potrebbe essere altrimenti. Allo Stadio Olimpico, contro il Cagliari, i quasi 40.000 laziali sugli spalti si sono goduti uno Zaccagni stellare. Ha ritrovato il coraggio nell'uno contro, ha condotto la squadra alla vittoria con tecnica e mentalità. Questo ci si attende ogni domenica da lui. E pian piano ci sta riuscendo. Restano da migliorare alcuni comportamenti - i gesti a Tavares e Isaksen dopo gli errori contro Roma e Pisa non sono da capitano -, ma con il tempo ci sarà modo di gestire anche l'adrenalina della partita e guadagnarne in lucidità. A 30 anni Zac si deve far trovare pronto per la sua grande occasione, per quello step in avanti che può portarlo a diventare il simbolo di una stagione difficile per la Lazio. Di una Lazio che mai come questa volta ha bisogno del suo capitano.  

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