È sempre più una Lazio tricolore. Ecco la contro-rivoluzione italiana voluta da Sarri

05.10.2022 09:30 di  Elena Bravetti  Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
È sempre più una Lazio tricolore. Ecco la contro-rivoluzione italiana voluta da Sarri
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RASSEGNA STAMPA - C'è un'anima nuova che sta spingendo in alto la Lazio in quest'avvio di stagione. Si tratta della (ritrovata) anima italiana. Erano anni che ci si era abituati a vedere formazioni in cui i giocatori italiani erano al massimo due o tre. Al contrario, nelle prime otto giornate di Serie A, la formazione di Sarri è scesa in campo quasi sempre con sei titolari italiani, più di mezza squadra. È accaduto in cinque partite, e nelle altre tre i titolari erano comunque cinque, sempre tanti rispetto alla media generale delle ultime stagioni in campionato. Una vera e propria svolta, che non è affatto casuale ma voluta e programmata per tempo. L'ha suggerita Maurizio Sarri e la società, riporta la rassegna stampa di Radiosei, ha cercato di accontentarlo il più possibile. L'allenatore ha chiesto una Lazio più italiana. Per la sua idea di calcio, per il tipo di gioco che vuole far praticare alla sua squadra, il dialogo è fondamentale. Comunicare il più velocemente possibile, dunque, può fare la differenza. E farlo in italiano agevola l'operazione. Su otto nuovi acquisti arrivati in estate, ben quattro sono italiani (e un quinto, Vecino, gioca in A da dieci anni).

La contro-rivoluzione italiana è poi completata dalla presenza in gruppo di molti stranieri che sono quasi italiani. Il caso più eclatante è quello di Radu, ma anche tanti altri elementi sono ormai "di casa". Milinkovic è alla sua ottava stagione in A, così come Patric. Luis Alberto è alla settima, Marusic alla sesta. Per Felipe Anderson è la settima annata alla Lazio (non consecutiva per la parentesi inglese-portoghese). In pratica, la formazione-tipo di Sarri è composta per sei undicesimi da giocatori italiani e per cinque undicesimi da stranieri che stanno in Italia da almeno sei anni. La scommessa da vincere per il tecnico è quella di "italianizzare" il più velocemente possibile gli altri. Da Maximiano a Marcos Antonio e Gila. A Basic, Romero e Kamenovic.

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