Lichtsteiner, messaggio ai laziali: "Ci penso ogni giorno. Esultanza? Lo avevo detto..."

06.04.2023 07:30 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Lavinia Saccardo - Lalaziosiamonoi.it
Lichtsteiner, messaggio ai laziali: "Ci penso ogni giorno. Esultanza? Lo avevo detto..."

“Il derby della Capitale mette una pressione enorme sui giocatori, perché nella tua testa vuoi solo accontentare il tuo popolo. Vincere la stracittadina è la cosa che ti chiedono appena arrivi e per questo fui davvero felice di aver segnato il mio primo gol con la maglia della Lazio contro la Roma. Mi dispiace però non aver regalato molte gioie nei derby ai miei tifosi”. 

“I miei tifosi”, si vedono già gli occhi sgranati dei laziali a veder pronunciate queste parole da Stephan Litchsteiner, che con il popolo biancoceleste non ha chiuso il suo rapporto proprio in modo indolore. Galeotta fu quell’esultanza nella finale di Supercoppa Italiana quel 18 agosto del 2013, momenti che ha ripercorso in esclusiva per la nostra redazione: “Cosa mi passò per la testa mentre esultavo? Non lo so, è difficile da spiegare. Ricordo che mi intervistarono prima della partita e già lì avevo messo le cose in chiaro, avevo detto che se avessi segnato avrei esultato. Era un fatto di rispetto per la nuova maglia, avevo firmato con loro ed era giusto che lo facessi. 
Non avevo nulla contro la Lazio, perché a Roma sono sempre stato benissimo, sia con la società, con i compagni e con i tifosi. Ma in quel momento avevo in testa la Juve ed era giusto festeggiare per i colori bianconeri. Mi dispiace che i laziali l’abbiano presa male, ma io sono fatto così, si era chiusa una porta. E poi non sono mai stato uno che ha segnato tanti gol, non volevo evitare di festeggiarne uno. Non tutti hanno capito come sono fatto”.

LEGAMI - E a capire nel profondo lo svizzero sono invece state due personalità molto importanti nella storia della Lazio, due figure che, intervallate da Davide Ballardini, hanno saputo sfruttare le sue potenzialità, Delio Rossi e Edy Reja: “Ero molto legato a loro. Con il primo imparai tantissimo nella fase difensiva come terzino, col secondo invece maturai sia come atleta che come persona”. Ma è con Ballardini, con cui ammette “feci più fatica”, che conquistò la Supercoppa a Pechino contro l’Inter di Mourinho: “Mi ricordo tantissima sofferenza in campo. Loro erano davvero forti, stavano per vincere il Triplete, ma la vincemmo perché eravamo una vera squadra”.

IL BIG MATCH - Prima uno sguardo al presente, al Lazio - Juve che sta per arrivare e che vive inevitabilmente col cuore a metà: “Chi è la favorita tra Lazio e Juve? Non c’è, ma la Juve con quella storia extra campo ha tanta pressione e tanti problemi. Si tratta di un big match, è complicato fare pronostici, è sempre stata una partita particolare. Non ho mai lavorato con Sarri ma mi sembra un ottimo allenatore, ha fatto grandi cose ovunque è andato”.

RIMPIANTI - Infine, strizza l’occhio al passato, a quello che è accaduto e a quello che sarebbe potuto andare diversamente, specialmente con i tifosi della Lazio: Per me la Lazio è un bellissimo passato, ci penso ogni giorno e devo ammettere che mi manca. Era normale che mi fischiassero dopo aver festeggiato il gol in Supercoppa. Purtroppo questo non lo posso più cambiare, non posso tornare indietro. Vorrei cambiare anche i derby che abbiamo perso, quel punto o quel gol che ci mancava per andare in Champions e che non sono riuscito a regalare ai miei tifosi”.

Pubblicato il 05/04