Cagliari - Lazio, il recupero e le troppe polemiche senza senso

Il recupero di sette minuti concesso dall'arbitro Maresca ha scatenato una ridda di polemiche: ecco perché sono fuori luogo
17.12.2019 17:00 di  Marco Valerio Bava  Twitter:    vedi letture
Fonte: MarcoValerio Bava-Lalaziosiamonoi.it
Cagliari - Lazio, il recupero e le troppe polemiche senza senso
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

S’è scatenato un pandemonio intorno al recupero di Cagliari-Lazio. I sette minuti concessi dall’arbitro Maresca, poi diventati 7’ e 30’’ per via del cambio Deiola-Nainggolan operato da Maran nel corso dell’extratime. Il club sardo e il suo tecnico non ci stanno, parlano di scelta di “poco buonsenso”, di addizione esagerata ai novanta regolamentari. Ne ha approfittato la squadra di Inzaghi, brava a insistere fino all’ultimo secondo, trovando prima il pari con Luis Alberto e poi il sorpasso con Caicedo. Ma davvero il recupero concesso dal fischietto campano è da considerarsi fuori luogo? Smisurata rispetto a quanto accaduto durante il secondo tempo del match della Sardegna Arena? No, Maresca ha adottato una linea corretta (e vedremo più avanti una linea che adotta spesso), lo spiega bene l’ex arbitro Luca Marelli su Twitter e sul proprio blog. Il direttore di gara non ha fatto altro che applicare alla lettera il regolamento che prevede un minuto d’addizione per ogni intervento dei sanitari sul campo e trenta secondi per ogni cambio. Durante la ripresa di Cagliari-Lazio si sono stati cinque interventi dei medici per soccorrere i giocatori sul terreno di gioco. Ergo +5 minuti di recupero, ai quali vanno aggiunti cinque cambi entro il novantesimo e dunque altri due minuti di recupero che in totale fa sette. A questi poi va annesso il cambio Nainggolan-Deiola, di cui sopra, ed ecco spiegato il recupero allungato a 97’ e 30’’. Il gol di Caicedo arriva al novantesettesimo e ventisette secondi, perfettamente dentro il tempo previsto dal regolamento. Le polemiche, dunque, risultano sterili, se non strumentali. Stupisce quella innescata da Maran e Giulini, rappresentanti di quel Cagliari che due settimane fa vinse contro la Sampdoria con un gol di Cerri al 96’, con il recupero di cinque minuti allungato d’altri sessanta secondi. Allora quella dell’arbitro era da catalogare come “scelta di buonsenso”? Va bene innaffiare il proprio orticello sempre e comunque, ma così “l’onestà, lodata da tutti, rischia davvero di morire di freddo”. Citando Giovenale. 

MARESCA - C’è poi un altro elemento che non può essere trascurato se si vuol fare un’analisi giornalistica di quanto accaduto ieri a Cagliari. L’arbitro era Fabio Maresca, direttore di gara che tende a calcolare con correttezza ogni interruzione e quindi a dare - soprattutto nella ripresa - recuperi piuttosto ampi. In questa stagione, tanto per fare un esempio, il Cagliari è sotto di un gol contro l’Inter alla Sardegna Arena e Maresca concede cinque minuti di recupero. Stessa cosa succede in Inter-Lazio del 25 settembre. In Parma-Juventus, prima di campionato, sullo 0-1 per i bianconeri, sono sei i minuti di recupero. Tornando alla passata stagione, tanto per scansare le voci fastidiose di un Maresca pro Lazio, l’arbitro campano in Udinese-Lazio, sul risultato di 1-2 per i biancocelesti, dà ben sette minuti di recupero, che poi diventano otto nel corso dell’extra time per alcune perdite di tempo in fase di rinvio di Strakosha. Sempre nel passato campionato, Sassuolo-Roma, ferma sullo 0-0, arbitrata da Maresca, viene condita da un recupero di cinque minuti che diventano poi 5’ e 30’’. Torino-Inter si caratterizza di sei minuti di extratime. Facendo un altro salto all’indietro nel tempo e lasciando la Serie A, per prendere in esame una partita di Coppa Italia, scopriamo che nel febbraio 2017, sfida Roma-Cesena valida per i quarti della coppa nazionale, è arbitrata dal signor Maresca. La Roma vince 2-1, con rigore di Totti siglato al minuto 97 e fischiato per un fallo (molto dubbio) di Agliardi su Strootman. Chissà come mai quella sera non si sentirono, nell’etere, voci su un presunto potere di Lotito capace di orientare da solo la portata del recupero e poi l’esito del match. Evidentemente questa onestà deve, poverina, davvero morire di freddo.