Lazio, Sarri aggiustatutto: ora la difesa è un punto di forza
È stata la mano di Sarri. La solidità difensiva della Lazio è tutto merito suo. Era il marchio di fabbrica del suo primo mandato nella Capitale, soprattutto al secondo anno quando ha battuto praticamente ogni record. Ora, senza nuovi acquisti dal mercato estivo e con una miriade di infortuni in poche settimane, l’ha fatto di nuovo. I numeri sono impressionanti: solo 7 gol subiti e 6 clean sheet totali (nessuno ha fatto meglio) in dieci partite di campionato. L’anno scorso, con Baroni in panchina, le reti incassate erano ben 13 (ma anche 22 segnate, 9 in più rispetto a questa stagione) con una sola porta inviolata.
Il trend è stato totalmente invertito, il cambio di rotta è chiarissimo. Ora la Lazio fa scuola in Italia e in Europa: è la terza miglior difesa della Serie A (al pari del Milan) e la quinta nei top cinque campionati (al primo posto c’è l’Arsenal con soli tre gol subiti). Per blindare la porta, Sarri è ripartito da Provedel, rivitalizzato totalmente dopo lo scorso anno: è a quota 43 parate in stagione (su 50 tiri subiti, l’86%), più di ogni altro portiere in Serie A e al terzo posto nei top cinque campionati europei (dietro Nizza e Oviedo, rispettivamente a 44 e 55). A livello di clean sheet, la squadra di Sarri è al pari di PSG, Bayern Monaco, Borussia Dortmund e Olympique Lione; in Europa solo l’Arsenal ha fatto meglio (7).
Il nuovo corso di Sarri riparte da questi dati impressionanti, nonostante tutte le difficoltà. In pochi mesi ha rivoluzionato il modo di difendere della squadra con gli stessi giocatori che lo scorso anno hanno subito tantissimo. La difesa ora è tornata al centro: è il punto di forza, la certezza e la sorpresa più bella di questo inizio di stagione, che di notizie positive ne ha avute ben poche. La rinascita della Lazio riparte da dietro.
Pubblicato il 4/11
