La Lazio mette le ali: gli esterni trascinano la squadra a suon di gol
RASSEGNA STAMPA - Quando gli attaccanti non la mettono dentro, alla Lazio ci pensano le ali. È così che si sta ridisegnando l’identità offensiva della squadra di Sarri: meno gol dai centravanti, più concretezza e imprevedibilità dalle fasce. Finora 7 delle 13 reti totali sono arrivate proprio dagli esterni d’attacco: con Castellanos ai box e Dia in difficoltà, il Comandante ha trovato la svolta là dove la squadra corre di più. La vittoria contro il Cagliari è stata l’ennesima conferma. Prima Isaksen, poi Zaccagni: due gol praticamente identici, uno da destra e uno da sinistra. Palla larga, rientro verso il centro e conclusione sul secondo palo.
Non è un caso: è un movimento studiato e ripetuto negli allenamenti di Formello. Cancellieri, prima dello stop, aveva già inciso con tre reti pesanti (Genoa e doppietta al Torino) mostrando un salto di qualità netto. Zaccagni si è ripreso la squadra dopo un inizio complicato: anche lui è a quota tre, e ogni suo gol è valso una vittoria. E poi c’è Isaksen, il segnale più positivo di questo periodo. Archiviati i problemi fisici, il danese ha ritrovato ritmo, fiducia e spazio. E la rete al Cagliari ne è la prova.
Oggi le ali segnano più dei centravanti: 7 gol contro i 3 messi insieme da Castellanos e Dia. Da una parte è un campanello d’allarme per l’assenza di un bomber vero, dall’altra è la dimostrazione di una Lazio che sta evolvendo, imparando a non dipendere da un solo finalizzatore. In attesa che le punte si sblocchino, sono gli esterni a trascinare la squadra: corrono, creano occasioni e decidono le partite.
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