Lazio, Sarri maestro in classe: sotto la sua guida gli scarti sono ora delle stelle
Provedel, Cataldi, Basic, Cancellieri e Isaksen, cinque elementi finiti ai margini e ora rilanciati. Grazie a loro sono arrivati otto punti in quattro gare. un capolavoro e c'è ancora chi lo chiama integralista quando di fronte a una situazione di enorme disagio è riuscito a creare un capolavoro con tutte le difficoltà del caso. Si è snaturato, assecondando le caratteristiche di un organico non così adatto al suo calcio.
Il suo nuovo credo si basa su difesa e contropiede senza possesso e i dati del match contro la Juve ne sono una dimostrazione (36%). Sono cinque le mosse decisive per rilanciare la Lazio. Ha rigenerato Provedel, dieci punti su undici raccolti grazie anche a quattro porte sigillate dal friulano. E poi, Cataldi e Basic che hanno contribuito alla vittoria contro la Juve: assist al bacio del romano e colpo da biliardo sul secondo palo del croato, in gol dopo 907 giorni. Assente da 497 giorni in campo (Salernitana-Verona) e da quasi due anni dalla precedente apparizione con la maglia della Lazio.
Come riporta Il Messaggero, nessuno ha poi corso più di Danilo contro la Juve (13 km), da Marassi all'Olimpico il romano ha dato ordine, geometrie e pulizia a un centrocampo ridotto all'osso. E non finisce qui. La fascia destra in estate sembrava uno dei punti più deboli della Lazio, ma fra Genoa e Torino il talento di Cancellieri è esploso con tre gol a referto. Adesso, un terribile strappo che ha bloccato la sua corsa ha aperto invece un'altra porta a Isaksen, a cui contro la Juve è mancato solo il gol: 8 falli subiti, 3 ammonizioni procurate, 10,9 km macinati, risultando in forma dopo lo stop per la mononucleosi. Da qui è nata la vecchia-nuova Lazio, frutto delle intuizioni e il lavoro maniacale di Sarri in cattedra con un quadernino e una mente geniale.
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