Coronavirus, Malagò: "Navighiamo a vista. Gare a porte chiuse? Ipotesi presa in considerazione..."

Giovanni Malagò, presidente del Coni, ha chiarito la situazione del mondo del calcio di fronte all'emergenza Coronavirus.
24.02.2020 06:45 di Elena Bravetti Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Coronavirus, Malagò: "Navighiamo a vista. Gare a porte chiuse? Ipotesi presa in considerazione..."
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Giovanni Malagò, presidente del Coni, è intervenuto ai microfoni di Sky Sport per chiarire il punto di vista del mondo dello sport di fronte all'emergenza Coronavirus, che ha obbligato le istituzioni a rinviare alcune partite di Serie A, in programma nel corso di questo week-end calcistico: "Io penso che in questo momento il mondo dello sport non debba andare per conto proprio. Deve essere allineato e in piena condivisione con le disposizioni dell'autorità vigilante, in primis il governo. Nella nottata di ieri sera, con questo decreto, ci siamo adeguati. E siamo convinti che questa valutazione sia la più giusta. Era una delle ipotesi. Ma sarebbe stato profondamente sbagliato, non corretto, anticipare le mosse del governo. Poi non c'è solo il calcio, ci sono stante manifestazioni coinvolte. Il discorso di giocare a porte chiuse è stato preso in considerazione. Ma ci sono due problematiche: la prima è che l'Inter ha venduto 70 mila biglietti per il Ludogorets, quindi la società dovrebbe risponderne a livello economico; poi se a poche ore da una partita con così tanti tifosi, decidi di chiudere lo stadio... Crei un grande problema di ordine pubblico. Vanno fatte delle valutazioni".

INTERESSI - "Come svagarsi senza lo sport? C'è un interesse primario. Ovviamente quello della salute, che non coinvolge solo chi va allo stadio. Si naviga a vista, giorno per giorno. Non c'è una regola. L'obiettivo è quello di ristabilire la normalità nel breve. I problemi lavorativi di chi opera nel mondo del calcio e dello sport, però, devono passare in secondo piano. Poi c'è il problema dei calendari. La Serie A si incastra con gli impegni internazionali, bisogna ragionare di volta in volta. L'Inter andando avanti in Coppa Italia ed Europa League non avrebbe un mercoledì libero fino a fine maggio. Poi c'è l'Europeo, non si può andare troppo oltre. Oggi non si possono dare risposte certe".

Pubblicato il 23/02 alle ore 18:20

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