Lazio, Hoedt ribadisce: "Che errore andar via, vorrei tornare"

Due anni di Lazio prima di accettare la ricca offerta del Southampton e provare l’esperienza Premier League. Wesley Hoedt, oggi al Belgio al Royal Antwerp, come già accaduto in interviste passate è tornato a parlare con rimpianto dell’avventura a Roma in una diretta Instagram con Casa Di Marzio: “Sono andato via quando il Southampton è arrivato con un’offerta a cui non potevo rinunciare. Volevo giocare in Premier League. Dopo due anni posso dire di aver fatto la scelta sbagliata, ma sono cose che succedono. Sono cresciuto e maturato, alla Lazio però stavo bene e ora mi manca. Ho sempre avuto grande rispetto per i tifosi laziali e loro per me. Mi sono rimasti nel cuore. Mi piacerebbe ritornare, ma vedremo che succederà quest’estate”. Il difensore olandese, nonostante qualche momento complicato, è rimasto legato a Simone Inzaghi: “Mi ha insegnato molte cose ed ho grande rispetto per lui. Ha fatto un lavoro straordinario e gli faccio i miei complimenti. Qualche volta abbiamo avuto delle incomprensioni, ma mi ha fatto quasi sempre giocare: con la Lazio ho 60 presenze”. Hoedt ha vissuto l’era Pioli: “Lui ed il suo staff sono fortissimi, mi hanno fatto giocare tantissimo e li ringrazio. Secondo me è uno dei migliori in Italia. Il derby perso 4-1 me lo ricordo bene, sono cose che non devono succedere. A pagare è stato l’allenatore, ma la colpa è stata anche di noi giocatori”. Poi arrivò Inzaghi, ma la prima scelta era ricaduta su Bielsa: “Io non l’ho mai visto, secondo me a Formello non è mai arrivato a Formello. Quell’estate è stata molto strana. Inzaghi stava facendo bene, è rimasto ed è partita questa bellissima storia”.
GLI EX COMPAGNI - “Ho giocato contro Felipe Anderson in Inghilterra, abbiamo parlato. Sempre in Inghilterra ho ritrovato lo staff della Lazio quest’estate, mi ha fatto piacere rivederli. Con de Vrij ho parlato quasi un’ora tre giorni fa. In Serie A è tra i più forti, mi ha aiutato tantissimo. Con l’Inter era una partita molto particolare per lui, stava giocando contro la sua nuova squadra ed era difficile”. Poi su Luis Alberto e Radu: “Già in allenamento si vedeva avesse qualcosa in più, un po’ come Felipe Anderson. La Lazio quest’anno stava facendo qualcosa di incredibile, peccato per lo stop. Se il campionato dovesse riprendere può succedere di tutto. Con Radu ero sempre in ballottaggio. Ricordo una partita dove lui giocava titolare ed io ero in panchina. Nell’allenamento del giorno dopo è venuto da me con un fratino con il mio nome ed il mio numero per dirmi che la partita successiva avrei giocato io. Naturalmente era una presa in giro (ride, ndr). Era una brava persona, anche se a volte è un po’ pezzo di m***a”.
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