Simeone tra ricordi Scudetto e 5 maggio: "A Roma i 4 anni più belli, abbiamo cambiato la storia del calcio in Italia...Lazio-Inter? Dovevo pensare a me stesso..."

Scorrono le immagini, tornano i brividi di un tempo, vengono rivissute emozioni profonde. Diego Pablo Simeone, attuale allenatore del Catania ma soprattutto ex centrocampista della Lazio cragnottiana, ospite della rubrica di Sky Sport, "I Signori del Calcio", ripercorre i suoi 19 anni di carriera, ponendo l'accento sulla fantastica parentesi biancoceleste definita dallo stesso Cholo, "I 4 anni più belli della mia vita". "Non volevo andare via dall'Inter, feci di tutto per non lasciare i nerazzurri ma le cose andarono cosi ed ebbi, dunque, la possibilità di vivere i miei migliori anni a Roma - ha detto Simeone -. La gente mi accettò sin dal primo momento, mi accolse alla grande. Voglio bene davvero ai tifosi laziali. In quegli anni riuscimmo a vincere praticamente tutto e lo Scudetto del 2000 fu il momento più importante della mia carriera. Disputammo una grandissima stagione, arrivando anche fino ai quarti di Champions, a Valencia la sconfitta fu incredibile. Avevamo una squadra fortissima, ricca di campioni, siamo riusciti a cambiare la storia del calcio in Italia: in quegli anni vincevano sempre Juve e Milan".
Nastro riavvolto con un filo di emozione e mente diretta allo sprint finale di quel magico campionato: "Se lo racconto a mio figlio non mi crede...(ride, ndr). E' stato un momento determinante, ricordo che non giocavo molto quando andammo a Piacenza. Entrai nel secondo tempo, feci gol e nelle ultime giornate risultai ancora decisivo: a Torino il momento della svolta. Eravamo 6 punti sotto alla Juve, riuscimmo a fare il colpo. Eravamo una squadra con tanto carattere, andammo a Torino ribaltando le gerarchie di quel campionato. Che Golasso che segnai! Sebastian aveva ed ha un piede stupendo, l'inserimento era una delle mie caratteristiche: riusciii a colpirla benissimo di testa, fu uno dei gol più importanti della mia carriera".
Infine un pensiero a quel "maledetto" 5 maggio, giorno in cui l'Inter perse lo Scudetto a causa della sconfitta subita all'Olimpico contro la Lazio. Una sconfitta sulla quale, malvolentieri, influì anche lo stesso Simeone che spiega: "Per me quella contro l'Inter era una gara speciale per diversi motivi. Innanzitutto perchè, essendo reduce da un grave infortunio al ginocchio, era la prima partita che giocavo dall'inizio e l'ultima di quel campionato. Dovevo dimostrare al mister della nazionale che ero pronto, ma al tempo stesso c'era l'Inter, la mia ex squadra, era una situazione strana ma dovevo giocare anche per me stesso. Quando segnai tutti mi guardarono pensando 'che cazzo hai fatto?'. L'Inter, poi, non riuscì a cambiare le sorti del match: loro avevano una grande squadra, allle volte, però, la tensione, ti fa brutti scherzi".