La Lazio non decolla: senza bomber la risalita è difficile
RASSEGNA STAMPA - Il nodo centravanti deve essere risolto. Alla Lazio continua a mancare il guizzo della punta per chiudere le partite, dare continuità ai risultati e tornare a marciare forte. Quando il livello degli avversari si alza, prima o poi un gol lo incassi e senza un attaccante che segna diventa dura. È esattamente ciò che raccontano le ultime quattro giornate: Inter-Lazio 2-0, Lazio-Lecce 2-0 (reti di Guendouzi e Noslin), Milan-Lazio 1-0, Lazio-Bologna 1-1 (gol di Isaksen), con in mezzo la qualificazione in Coppa Italia firmata dal colpo di testa di Zaccagni.
Segnano gli esterni, non i centravanti, e così la squadra rimane bloccata a metà classifica. Il gioco mostra progressi evidenti, ma oggi più di questo era difficile chiedere. Anche perché la concorrenza, non solo in zona Europa, è cresciuta. Come sottolinea il Corriere dello Sport, basta guardare qualche dettaglio: Italiano, al rientro di Immobile, ha deciso di non rischiarlo e ha puntato su Dallinga dopo aver iniziato con Castro. La Cremonese, appena risalita sopra la Lazio, può permettersi tre centravanti di livello come Vardy, Bonazzoli e Sanabria.
Capire dove Lotito potrebbe migliorare l'organico non richiede chissà quali analisi, pur sapendo che un altro Ciro (207 gol) non nascerà facilmente: ha superato leggende come Piola, Chinaglia e Signori. Sarri spera nella rapida ripresa di Castellanos, nervoso e ancora indietro di condizione. Per la prima volta ha lasciato Dia in panchina per due gare consecutive: il senegalese aspetta la convocazione per la Coppa d’Africa e dovrebbe partire dopo la trasferta di Parma. E poi c’è Noslin: mai titolare, ma in evidente crescita. È spesso il più pericoloso e i numeri lo confermano: 4 tiri su 4 nello specchio in appena 106 minuti totali, distribuiti su 9 spezzoni di gara, con mezz’ora giocata per la prima volta contro il Bologna.
