Lazio, Dusan Basta: "Coi tifosi c'è rispetto reciproco. Volevo giocare ancora ma la società..."

18.05.2023 07:35 di Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Lavinia Saccardo - Lalaziosiamonoi.it
Lazio, Dusan Basta: "Coi tifosi c'è rispetto reciproco. Volevo giocare ancora ma la società..."

C'è chi arriva, passa, facendo il suo, dando ciò che può, per poi andar via, diventando uno dei tanti. Poi, c'è chi arriva, lascia un segno che, seppur non indelebile e con un tratto marcato, rimane nella mente, nei ricordi e magari fa anche scappare un sorriso. "Chi? Dusan Basta? E chi se lo scorda!". Capelli biondi, non un gigante, ma con quell'8 dietro le spalle, in difesa sapeva sempre farsi rispettare. Oggi, il serbo di Belgrado ha lasciato appesi gli scarpini al chiodo per intraprendere una nuova carriera, sempre nel calcio, ma dalla parte di chi "gestisce" i giocatori stessi: "Quando lasciai la Lazio pensavo che avrei giocato ancora per un po’, ma nel frattempo ho cominciato a lavorare con il mio agente, Federico Pastorello e ho quindi deciso di chiudere così la mia carriera".

Si racconta così Basta in esclusiva ai nostri microfoni, ripercorrendo tutto il suo percorso in biancoceleste, dall'arrivo, ai momenti più belli vissuti con l'aquila sul petto, fino all'addio. “Nel 2014 ero a Udine ormai da 5 anni e sentivo di aver dato abbastanza. Avevo voglia di andare via, provare un’altra esperienza. Ricordo che mi chiamò Pastorello e mi disse che la Lazio era interessata a me. Accettai subito. Stiamo parlando di una grande squadra e poi volevo rimanere in Italia, non andare all'estero. Oggi posso dire di aver fatto un’ottima scelta".

Esordio con gol, il 24 agosto 2014 mette il suo primo timbro nella sfida di Coppa Italia contro il Bassano Virtus vinta 7-0, ma c'è ovviamente una rete che, più di tutte, porta nel cuore. "Era il 30 aprile del 2017, quel derby me lo ricordo benissimo e penso che non me lo scorderò mai, anche perché non vincevamo da tanto fuori casa. Inoltre, era l’ultimo che avrebbe giocato Totti prima di ritirarsi con il record di stracittadine perse. È un’emozione unica fare gol sotto la curva Nord soprattutto in certe partite". Il 2017 fu l'anno anche della Supercoppa Italiana vinta contro la Juventus, quella squadra che, come lui la ricorda, era "quasi imbattibile": "Fu un'emozione grande. Era il mio primo trofeo in Italia".

Anche se non da protagonista, Dusan Basta fa parte di quei giocatori che in un certo modo sono riusciti ad entrare e rimanere nella mente dei tifosi, con cui ancora oggi ha ottimi rapporti: "Con il popolo laziale c'è sempre stato un rispetto reciproco. Non ero un “fenomeno” ma in campo davo tutto ed è questo che credo abbiano apprezzato di più di me. Mi capita di tornare a Roma, la città più bella del mondo, e sfrutto l'occasione per rincontrare qualche compagno. Con alcuni mi sento e mi vedo spesso, soprattutto Marusic e Milinkovic". 

Domenica sera guarderà Udinese - Lazio con occhi di chi ha vissuto momenti indelebili indossando entrambe le maglie, due realtà che l'hanno maturato come uomo e come calciatore. Fare il tifo sarà difficile, ma un commento oggettivo siamo riusciti a strapparlo: "La Lazio sta facendo una buona stagione e sono sicuro che arriverà in Champions League. Ha una grande difesa, ma i pochi gol subiti non sono solo merito del reparto arretrato, ma del lavoro di tutto il gruppo e dello staff. L'Udinese invece è salva e addirittura sembrava, ad inizio del campionato, che sarebbe potuta arrivare in Europa. Tutto sommato ha fatto una stagione discreta. Domenica mi aspetto una buona partita, ma la Lazio è favorita".

Chissà se in questa difesa, con quel 4-3-3 così diverso dal 3-5-2 dei suoi tempi con Simone Inzaghi, si sarebbe trovato bene. Il reparto difensivo biancoceleste lo salutava nel 2019, con 88 presenze e l'amaro in bocca di chi non voleva ancora smettere: "Perché mi ritirai? Sinceramente pensavo di giocare ancora una o due stagioni, ma Lazio non voleva rinnovare il mio contratto. Era la loro scelta, io ormai avevo 35 anni e solo 2 presenze nell'ultimo anno. Mi dispiace solo essere stato messo fuori rosa negli ultimi 6 mesi, sarebbe stato più bello allenarmi con la squadra. Comunque, avevo accettato la scelta senza nessun problema". Da calciatore a procuratore, sempre con il pallone nella mente ma visto da un'altra prospettiva. A questo nuovo Dusan "agente" abbiamo chiesto una "sensazione di mercato" che ha per protagonista proprio uno dei suoi ex compagni più stretti: "Se Milinkovic partirà? Ha dato tanto alla Lazio e secondo me con un'offerta importante potrebbe andar via dalla Lazio. Staremo a vedere".

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