PAGELLE Spezia - Lazio: Sergente di un altro livello! Acerbi reagisce, scossa Zaccagni

STRAKOSHA 4,5: Inchiodato sulla linea, neanche avesse qualcuno dietro a tenerlo con la stecca del subbuteo. Manca la parata perché mancano il coraggio e il fondamentale delle uscite, troppo importante per un portiere. Agudelo, una volta archiviata la frittata, lo beffa con un tocco sotto. Hristov l’altro che lo schiena di testa.
LAZZARI 5,5: Quando spinge? Tutto ok, rimane un fattore. Poi purtroppo ci sono le marcature sui calci piazzati e viene accoppiato con Hristov, che gli passa una ventina di centimetri di differenza. Il bulgaro gli sfugge due volte, la prima punizione la spizza per Amian, la seconda la infila all’incrocio.I In area serve un’altra attitudine.
PATRIC 5: Pasticcio in collaborazione con Cataldi: non è reattivo sull’appoggio all’indietro del compagno, Agudelo sfila a tutta velocità e si invola verso la porta. Fino a quel momento non aveva giocato una brutta partita. L’errore comunque è pesante e condiziona il resto. Ci aggiunge qualche fallo inutile con gli avversari di spalle alla porta.
Dall’86’ LUIZ FELIPE sv
ACERBI 7: Un gol pesantissimo, per tirarsi fuori dalle sabbie mobili di giorni complicatissimi sotto ogni punto di vista. Ci mette il piedone, con l’esterno destro la tocca nel modo giusto, anzi perfetto: giri contati per infilarla sotto la traversa e far esplodere i mille tifosi biancocelesti in trasferta. Anche sulle reti subite è tra i meno colpevoli.
MARUSIC 6: Ritrova la maglia da titolare dopo la settimana complicata con il Milan, tra preparazione e finale amaro di match. Alle spalle si fa sorprendere solo una volta, quando però Verde è in fuorigioco e la sua esultanza viene stoppata dal Var. Ci prova da fuori, è una delle poche discese sulla sinistra.
MILINKOVIC 8: Un altro livello di giocatore: ormai sono finiti gli aggettivi e gli elogi, sarebbero inutili, bastano e avanzano gli occhi per ammirare le sue prestazioni. Arriva col petto dove gli altri neanche con la testa, palleggia in area e si prende il rigore. Nella ripresa sposta gli avversari e la ripareggia da solo, con la classe e il fisico che madre natura gli ha donato. Da ringraziare ora e per sempre.
CATALDI 5,5: Rilanciato dall’inizio dopo un lungo periodo di ingressi in corsa. Quel tocco all’indietro non è proprio perfetto e Patric finisce per trasformarlo in un harakiri. Buone verticalizzazioni, ha la verve giusta, peccato per quell’episodio del secondo gol subìto.
Dal 93’ LEIVA sv
BASIC 5,5: Un’ora in cui non ripaga la fiducia e la scelta di Sarri di escludere Luis Alberto per fargli spazio. Troppo macchinoso, giocate sballate tra rincorse all’indietro e cross fuori misura.
Dal 59’ LUIS ALBERTO 6,5: Mezz’ora per accendere le idee della Lazio. Fa meglio di colui che sostituisce, non c’è dubbio. Suo il lancio per il 3-3 di Milinkovic, così come il servizio per Immobile e il successivo tiro di sinistro che diventa il passaggio per Acerbi.
FELIPE ANDERSON 5,5: Lo slalom nel primo tempo è tanto bello, quanto prolungato. “Ma quando tiri?”, avrà urlato la maggior parte dei laziali. Nella ripresa, invece di accendersi, finisce per non incidere più. Pecca di precisione sui cross dal fondo, da lui almeno in questo ci si aspetta il massimo.
Dal 93’ ROMERO sv
IMMOBILE 7: Un siluro sul dischetto per firmare l’1-1 e zittire un folle che purtroppo (per lui) ha soltanto tre parole nel proprio vocabolario. 150 gol in campionato con la maglia della Lazio, rimane il leader che non molla mai, che non risparmia mai uno scatto, neanche nell’ultimo secondo del recupero.
ZACCAGNI 7: Gli spintoni finalmente ricomincia a darli alle partite, non solo agli avversari. Nervosissimo fino all’intervallo, si accende nella ripresa dove trova con fortuna il 2-2, prima di imprecare la sfiga per il palo colpito col mancino. Serve quello del secondo tempo, non c’è dubbio.
ALL. SARRI 6: Una partita che è una rincorsa continua fino al 4-3 definitivo. Alcune scelte sono discutibili, ma gli errori commessi in campo impiccano il risultato, ripreso per i capelli con tenacia. Tre punti fondamentali per l’Europa.