Cremonese - Lazio, Immobile: "I miei figli capiranno cosa ho fatto. Germe? Ecco cos'è..."

19.09.2022 07:26 di Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Cremonese - Lazio, Immobile: "I miei figli capiranno cosa ho fatto. Germe? Ecco cos'è..."

Doppietta e riscatto dopo la brutta prestazione in Europa. Ciro Immobile, anche oggi, è stata la solita certezza di una bellissima Lazio. Il bomber biancoceleste ha commentato così la vittoria ai microfoni di Dazn: “Primo posto di Piola? Nella mia testa c’è la voglia di migliorarsi, andare avanti e fare il massimo in ogni stagione. Grazie ai miei compagni sto raggiungendo cifre importanti. Io sono uno che guarda poco i numeri, poi me li ricordate voi. Quando sto da solo penso alla prossima partita. C’era tanta delusione in questi due giorni, abbiamo sottovalutato la partita. Questo match serviva a dimostrare che la squadra è cresciuta, l’anno scorso abbiamo avuto momenti così, ma in Europa c’è stato un calo di concentrazione. Storia del germe? Il mister ha parlato a caldo, non si riferiva a nessuno in particolare. Il germe è il calo di tensione. Da capitano ci ho messo la faccia e parlavo a nome di tutta la squadra. Mio padre mi dice che è sempre difficile fare gol, per me è sempre stata questa la mentalità. I miei figli sono piccoli ma quando saranno grandi guarderanno i miei numeri e capiranno cosa ha fatto il padre. Oggi avrei potuto fare più gol, ma negli ultimi 20 minuti la porta era "piccola". Abbiamo fatto un gran primo tempo, il campo era un po’ secco e quando è così le gambe fanno fatica ad alzarsi. Ho sentito Mancini, ci aspetta. Sono contento per la convocazione di Provedel”.

Il capitano biancoceleste è poi intervenuto ai microfoni di Lazio Style Channel. Queste le parole: "Ibrutto e il bello del calcio. Due giorni fa eravamo qui per parlare di una sconfitta disastrosa e ora di una grande prova della Lazio. Sono veramente contento per i miei compagni perché in questi due giorni li ho visti giù di morale, non ci aspettavamo una debacle così. Era la partita giusta per spazzare via anche l’umore di questi giorni. Tifosi? Era difficile non fare mea culpa, farlo è grande segno di umiltà quella che ci è mancata in Danimarca. Non è giusto parlare dopo una partita così, bisogna tenere sempre l’equilibrio. La squadra ha parlato poco e lavorato tanto. Negli occhi dei miei compagni ho visto tanta delusione, sono contento e orgoglioso di quello che ci hanno detto i tifosi in Danimarca perché probabilmente dopo una partita così avrebbero potuto dirci di tutto e sono stati più lucidi di noi. La vittoria di oggi va dedicata a loro e a quelli che sono venuti qua. Se giocherò in Nazionale? Fa parte del gioco, sono tanti anni che va avanti questa storia. Vado sempre a testa alta e cerco di dare sempre il massimo. I numeri? Sono partito a rilento rispetto allo scorso anno, oggi potevo fare almeno un altro gol ma un po’ di stanchezza mi ha costretto all’errore. Sono davvero contento che la squadra mi abbia messo in condizioni di segnare e vincere. Blackout? Per me non c’entrano le sconfitte di Verona e Bologna, quella era un’altra squadra. La sconfitta in Danimarca è stata frutto di presunzione. I primi venti minuti eravamo padroni del campo, ma non riuscivamo ad offendere gli ultimi venti metri e pensavamo che quello che stavamo facendo sarebbe bastato. L'abbiamo pagata cara, abbiamo imparato la lezione. Oggi non parlerei di riscatto, è soltanto aver imparato la lezione. Il riscatto è una cosa momentanea che ti fa fare bene dopo una brutta figura, aver imparato la lezione è a lungo termine. Classifica? Io non guardo mai quella del campionato e tantomeno quella dei marcatori, al massimo quando mancano le ultime dieci giornate".

Pubblicato il 18/09 alle ore 17:43