ESCLUSIVA Radio Sei - Morabito sull'operazione Cissé-Lazio: "Djibril fu sul punto di rinunciare al trasferimento... Anche Dabo è stato decisivo"

12.07.2011 21:05 di  Ivan Pantani   vedi letture
Fonte: Ivan Pantani - LaLazioSiamoNoi.it
ESCLUSIVA Radio Sei - Morabito sull'operazione Cissé-Lazio: "Djibril fu sul punto di rinunciare al trasferimento... Anche Dabo è stato decisivo"
© foto di Lalaziosiamonoi.it

Il popolo biancoceleste ha il suo leone, il Leone Nero Djibril Cissé. Dopo un tira e molla durato settimane, l’attaccante francese è sbarcato nella Capitale pronto a “bucare le reti” (come citò lui stesso nella comparsata nel film “Taxxi 4”). L’operazione di mercato sembrava sempre sul punto di chiudersi per il verso giusto per poi attestarsi in una posizione di stallo inspiegabile. Per fare chiarezza sulla trattativa che ha portato il nuovo attaccante biancoceleste, Djibril Cissé, a Roma, i microfoni di Radio Sei all’interno del programma “9 gennaio 1900”, hanno intervistato l’agente Fifa Vincenzo Morabito il quale ha collaborato con agente e società per far vestire, con i colori della prima squadra della Capitale, il transalpino.

“E’ stata una trattativa lunga, d’altronde i giocatori importanti hanno questi tempi d’attesa. In questa operazione è contata molto la volontà del ragazzo, quella di venire a giocare nella Lazio, ed anche la volontà di Lotito, Tare e soprattutto Reja i quali si sono resi conto dell’importanza dell’impatto che questo giocatore poteva avere sia sull’ambiente dei tifosi laziali, sia dal punto di vista tecnico”. Cissé, durante la sua carriera costellata di successi, ha fatto bene e, soprattutto, segnato in ogni campionato in cui ha militato. “Ha fatto più di 200 gol nella sua carriera tra Marsiglia, Liverpool e Panathinaikos. Anche se il campionato greco è considerato inferiore, non dimentichiamo che i greci hanno eliminato la Roma in Europa League e che Djibril gli fece tre gol. Molti tifosi romanisti lo hanno additato come un ‘pensionato’, non è carino da parte loro anche perché lo scorso anno i giallorossi hanno presentato un peso massimo come Adriano davanti a 5 mila tifosi per poi, in bravissimo tempo, sparire dalla circolazione”. Il francese, al suo arrivo, è sembrato da subito un uomo con un carattere forte come se niente e nessuno potesse scalfirlo nell’animo. “E’ il classico giocatore che emerge nelle partite più importanti, come nei derby. Sotto il profilo della personalità mi ricorda Eto’o. Cissé è un giocatore di personalità, non è una testa calda come qualcuno ha detto, è molto estroverso e vive tutto in modo particolare con il suo stile. E’ un grande professionista, si presenta all’allenamento per primo e se ne va per ultimo”. Questo arrivo illustre ricorda le grandi operazioni di mercato che l’ex presidente biancoceleste, Sergio Cragnotti, era abituato a portare a compimento.“Oggi Lotito ha fatto una operazione di mercato come, ai suoi tempi, Cragnotti fece con Paul Gascoigne. Secondo me sono quei giocatori che danno il via ad un ciclo. Vedendo l’arrivo di Cissé all’aeroporto e l’entusiasmo della gente, mi sembrava di rivedere la gioia di quando arrivo Gascoigne: da lì in poi arrivarono grandi nomi nella Capitale che crearono una grande Lazio”. Nei giorni scorsi, il francese ha promesso che, se segnerà al derby, andrà ad esultare sotto la Curva Sud. ”Sono convinto che se lui segna, si farà tutti i 90 metri per andar a esultare sotto la Sud. Abbiamo avuto giocatori che hanno esultato così, come Chinaglia e Di Canio. Sono giocatori predestinati: sul petto ha tatuato ‘Celeste’”. Morabito svela che l’ex Dabo ha avuto un ruolo importante nella trattativa. “Mi ha chiamato l’altro giorno Diedier Domi, ora in forza nel New England Revolution insieme a Dabo. Lui ha giocato per un anno all’Olimpiakos e quindi conosceva Cissé: mi ha raccontato che Djibril era caricatissimo. Anche Dabo è stato fondamentale, gli ha parlato molto bene dell’ambiente laziale negando le voci di un presunto razzismo dei tifosi biancocelesti e mettendolo in contatto con Diakité per fugare ogni dubbio”. Lo stesso Morabito ha svolto un gran lavoro di mediatore fra le parti. “Philippe Piola (agente di Cissé, ndr)  ha potuto usufruire dei miei consigli. I dirigenti della Lazio hanno capito che si sono trovati di fronte delle persone serie. Faccio una rivelazione: a gennaio avevamo pensato che l’Inter avesse bisogno di una punta, ne avevo parlato con i dirigenti neroazzurri e Leonardo non era dispiaciuto dell’idea. Poi alla fine sono andati su Pazzini. Da lì ho pensato di proporlo alla Lazio, prima però, avendo milioni di contatti su Facebook, volevo vedere i tifosi laziali cosa ne pensavano mettendo filmati del francese: la risposta è stata grandissima”. Ad un certo punto, sembrava che la trattativa si fosse arenata. “La volontà di Cissé è stata subito quella di venire alla Lazio: primo perché si vuole cimentare in un campionato nuovo ed importante, secondo perché vuole giocare le coppe europee. Piola ha potuto godere del mio supporto morale perché ci furono due serate un po’ turbolente dove Djibril era stremato dalla trattativa, sul punto di gettare la spugna: ad un certo momento mi scrisse ‘basta non ce la faccio più, adesso parto e vado a sentire altre offerte’. Lì ho tenuto duro e gli ho detto di non mollare perché la Lazio ha dei tempi diversi”. Gli ultimi ostacoli non erano rappresentati dalle garanzie bancarie della Lazio. “Questi problemi c’erano all’inizio della trattativa: lì la Lazio era stata un po’ ferma per circa 10 giorni. Lotito era impegnato in altre situazioni come la vendita di Lichtsteiner”.