Lazio, Sarri studia altri moduli: ma secondo lui il problema è un altro...

RASSEGNA STAMPA - Sarri vuole una squadra diversa contro l'Hellas Verona. Una versione della sua Lazio che non vada in difficoltà davanti al palleggio e al ritmo degli avversari. Il Comandante studia delle possibili soluzioni, anche tattiche, ma ritiene che la realtà sia più semplice da comprendere, ma più complicata da correggere. Come riporta l'edizione odierna del Messaggero, nelle prossime settimane - approfittando anche della sosta per le nazionali - Sarri prenderà al vaglio ogni genere di alternativa che possa mettere la squadra in condizione di esprimersi al meglio. Secondo lui, però, questa è una rosa che deve crescere nella mentalità e nel carattere. Quel che manca e che vanno ritrovate già prima di Verona sono le motivazioni dello spogliatoio.
I PROBLEMI DELLO SPOGLIATOIO - Il blocco del mercato, l'impossibilità di rinnovare i contratti, i continui problemi che da settimane attanagliano il mondo Lazio e il clima che si respira nell'ambiente sono motivo di frustrazione e di difficoltà per una rosa che deve trovare il modo di trasformarli in punti di forza. Su questo cerca di lavorare Sarri, più da psicologo che da allenatore. Il tecnico toscano vuole convincere i suoi giocatori che queste criticità possono essere uno stimolo durante la stagione - si spera fino a gennaio - per far ricredere tutti sul proprio valore e sulle proprie qualità: dai tifosi a, soprattutto, la società.
LE ALTERNATIVE TATTICHE - Per questo Sarri oggi non vede il modulo come una priorità, nonostante verranno prese in considerazione delle alternative. Stando al quotidiano, le due ipotesi da non trascurare sarebbe il 4-2-3-1 di baroniana memoria e il 4-3-1-2 che aveva usato nel corso della sua esperienza all'Empoli. Quest'ultimo potrebbe essere una soluzione sulla quale iniziare a lavorare fin da subito e che si potrebbe vedere a gara in corso già contro il Verona. Pedro e Dia in campo insieme a Castellanos, con lo spagnolo a giocare tra le linee dove può fare più male alla difesa avversaria, sfruttando la sua qualità. Oggi, però, si tratta solo di un'ipotesi, di un'alternativa a gara in corso come il disperato 4-2-4 che si è visto nel finale al Sinigaglia. Sarri, come detto, crede che i problemi siano altri e spera di risolverli per sfruttare al massimo una squadra che, secondo lui, può fare un altro miracolo.