Lazio, Gregucci: "Contro il Bayern Monaco mi aspetto personalità. Bisogna ripartire dal settore giovanile"

Nonostante il risultato dell'andata non permetta di sognare un passaggio del turno, questa sera la Lazio affronterà il Bayern Monaco per fare la partita e fare una prestazione degna della Champions League. Angelo Gregucci, ex giocatore che ha vissuto mille battaglie con la maglia biancoceleste, ha detto ai microfoni di TuttomercatoWeb.com come i ragazzi di Inzaghi dovranno cercare di sfidare i bavaresi: "Mi aspetto che la Lazio faccia una partita importante, degna. Quando fai il diavolo a quattro per confrontarti con le nobili d'Europa per sapere a che punto sei con la tua crescita, devi poi giocartela al meglio: con mentalità, atteggiamento da grande. E quindi mi aspetto che, al di là del risultato, ci sia una Lazio che giochi con personalità e spirito e che faccia una bella figura".
CORSA ALLA CHAMPIONS - Parlando della posizione in classifica dei capitolini, l'ex difensore ha detto: "Ritardo in campionato? Sì, ma è una lotta aperta e non monopolizzata da nessuno. Non ci sono ipoteche: se la giocano la Roma, il Napoli, la Lazio, l'Atalanta. Mai come quest'anno ci sono tante squadre e i giochi sono aperti".
LA LAZIO DEL FUTURO - Nel corso dell'intervista c'è stato tempo anche di come la dirigenza laziale potrebbe impostare il lavoro per il prossimo anno: "La Lazio nella partita secca può battere chiunque in Italia. Qualche elemento di spicco è avanti con l'età, questo è evidente e fisiologico. Bisognerà fare qualcosina ma tenendo in piedi lo zoccolo duro, cercando acquisti più qualitativi. Milinkovic, Acerbi, Leiva, Luis Alberto Immobile, sono eccellenze. E' chiaro che Leiva è avanti con l'età, Radu che comunque è importante idem, al par di Lulic. Non sarei per stravolgere ma per prendere uno-due giocatori che fanno la differenza".
SETTORE GIOVANILE - "Serve una grandissima attenzione al settore giovanile. Non ricordo un buco, un vuoto così grande nella storia della Lazio. Mi tornano in mente i miei anni alla Lazio quando dal vivaio uscivano Di Biagio, Biagioni, Di Canio, Nesta, Di Vaio. Ogni anno la Lazio tirava fuori due-tre profili buoni e ogni tre anni un top. Ripeto, se devo esser sincero non ricordo un buco generazionale di questo tipo. E noi nei momenti di difficoltà poggiavamo sulle risorse del settore giovanile. Ma ora siamo rimasti a Nesta".