Mercato chiuso, cuore spento: l’estate più amara della Lazio

Fonte: Alessandro Zappulla - Lalaziosiamonoi.it
Mercato chiuso, cuore spento: l’estate più amara della Lazio

C’è una frustrazione che monta e che non si spegne, un’impotenza che scivola addosso come un’escalation implacabile fino a diventare consapevolezza, fino a trasformarsi in rassegnazione: questa estate laziale è stata il calciomercato degli inermi spettatori, un caso mai registrato prima, un non-mercato che ha messo definitivamente in naftalina le emozioni e i sentimenti verso chi la Lazio la guida e la comanda. Strana storia, quella del calciomercato in biancoceleste, che nei ventun anni di gestione Lotito di notti insonni e sigarette consumate ne ha viste tante: dagli inseguimenti per Roma alla ricerca di allenatori, alle attese disperse nei colpi dell’ultimo minuto, alle imprecazioni moltiplicate per due come quelle del doppio Burak Yilmaz sfumato al fotofinish, agli arrivi che hanno fatto sognare – Hernanes, Anderson, Klose, Cissé, Ciro, la fumata thriller di Milinkovic soffiato alla Fiorentina – fino alle delusioni cocenti come Honda e Nilmar, agli addii dolorosi di Zarate e dello stesso Hernanes. Una galleria di emozioni e di sussulti che partiva da YouTube e finiva in un fax inceppato, che ci faceva sorridere amaramente ricordando i nove acquisti in un giorno, con Lotito convinto che i gemelli Filippini fossero abitanti delle Filippine. Tutto questo, nel bene e nel male, era vita, era adrenalina, era benzina per il cuore. Oggi non c’è più nemmeno quello: emozioni sopite, soffocate, mai accese davvero da una dirigenza che non ha mai saputo entrare dentro, che ha preteso amore senza saperlo mai dare. Ventun anni di Claudio Lotito alla Lazio: una storia d’amore mai sbocciata, ma imposta con prepotenza, come quelle relazioni che dall’interno speri si liberino con un colpo di bacchetta magica e dall’esterno appaiono offuscate da una normalità malata che nasconde l’oblio. Triste e stanca storia, che oggi ha strappato anche le ultime scintille di passione: il mercato era il teatro delle illusioni e delle delusioni, ma almeno muoveva il cuore. Ora più nulla. Ridateci i brividi, liberate le nostre emozioni. Domenica quarantunomila anime biancocelesti hanno spinto la squadra di Sarri al successo, ventinovemila hanno scelto di abbonarsi, di restare ancora al fianco della Lazio. Segnali forti, chiari, di un popolo che c’è, ma che rischia di essere tradito da un club sordo e cieco. Primo settembre 2025: il calciomercato estivo è finito. Per noi non è nemmeno cominciato. Un’altra pagina surreale di questo rapporto malato, preteso e mai corrisposto, che qualcuno continua a chiamare amore.