Vecino "re" del centrocampo e goleador a Napoli. Ma il debito non è (ancora) saldato
La sassata di Vecino ha infranto la porta del Maradona e lanciato la Lazio in orbita. Ai biancocelesti deve una Champions, quella del 2018. Nel famoso spareggio di quel maggio segnò il 2-3 dell'Inter, un gol che tutti si legarono al sito. Ora ha iniziato a saldare i conti in sospeso. Deve completare la missione aiutando a garantire la qualificazione effettiva. A Napoli, riporta la rassegna stampa di Radiosei, è stato il giocatore chiave: un gol, due tiri totali, 57 palloni giocati, 36 passaggi riusciti, 4 recuperi, secondo chilometraggio tra i laziali. Mezzala, play, Vecino si sta confermando un giocatore buono per tutte le stagioni e le soluzioni tattiche. E ora Sarri non riesce a non immaginarlo in campo.
Sarri gli aveva chiesto di diventare padrone del centrocampo nella reggia del Maradona, davanti a Lobotka. Lui ha risposto rovinando la serata a Spalletti e agli azzurri. Con Milinkovic e Luis Alberto ha armato corpi e piedi per placcare gli avversari. Ma Vecino, su tutti, merita un plauso. Arrivato a parametro zero, all'Inter non giocava da tempo, il ritiro l'aveva svolto senza squadra, in compagna dei senza contratto dell'Uruguay. Ha dimostrato di essere un uomo "tutta garra".