ESCLUSIVA - Buccioni sulla frattura Lotito-tifosi: "Se il mio contributo può essere utile, non mi tiro indietro"

"Nessuno più di Antonio Buccioni potrebbe fare da ponte tra la tifoseria, la presidenza, il mondo dello sport in generale". Con questo attestato di stima, l'ex vicepresidente biancoceleste Roberto Pessi ha sponsorizzato ai nostri microfoni il presidente della Polisportiva Lazio come un possibile elemento di raccordo tra la tifoseria e Lotito. Una sorta di endorsement, come si usa dire nel gergo politico degli Stati Uniti. E allora Lalaziosiamonoi.it ha contattato lo stesso Buccioni, per fargli presente questa candidatura, per parlare della situazione attuale e per ricordare il compianto Ugo Longo.
Presidente, partiamo dal ricordo di Ugo Longo, a cinque anni dalla sua scomparsa...
Ugo Longo è stato presidente per un periodo relativamente breve, ma intensissimo. È stato colui che ha raccolto la difficilissima eredità della Lazio, nel momento in cui è venuto meno Sergio Cragnotti. Ha condotto la società con estrema dignità, fino al momento in cui si è palesata la persona di Claudio Lotito. Ho un ricordo personale luminoso, era una persona molto solare. È riuscito in quegli anni difficili da gestire, seppur con una squadra che il primo anno si trovò per qualche settimana in testa al campionato, mentre il secondo anno vinse la Coppa Italia. Se fossero rimasti Crespo e Nesta, probabilmente la Lazio avrebbe vinto il suo terzo Scudetto. Ugo aveva una capacità di grandissima attrattiva nei confronti dei tifosi. Ho un ricordo di lui che unisce tenerezza e nostalgia.
Negli ultimi giorni si è parlato tanto dell'ipotesi di una figura che possa fare da mediatore tra la presidenza e quella grande maggioranza di tifosi che contestano l'operato e gli atteggiamenti di Lotito. Ai nostri microfoni, l'ex vicepresidente Roberto Pessi ha prospettato proprio il suo nome, dichiarandosi pronto ad aiutarla...
Pessi è una persona straordinaria. E’ stato per moltissimi anni il mio Vicepresidente Vicario alla Polisportiva, ha un elevatissimo spessore umano e culturale. Posso solo che essere profondamente accostato al suo nome. Personalmente la parola mediazione mi rimane indigesta già a livello linguistico, sa di politica. La Lazio dovrebbe trovare i motivi comuni per andare avanti, occorre uno sforzo formidabile per perseguire obiettivi e fini da condividere, affinché la squadra possa operare nelle condizioni di normale serenità. Io sono semplicemente al servizio di qualsiasi sezione della Lazio. Se si pensa che io possa essere d’aiuto per arrivare a una sintesi d’intenzioni tra la proprietà giuridico-reale della Lazio Calcio e quella che io chiamo la proprietà morale, certamente non mi tirerei indietro. Sono vicino a sezioni piccole dal punto di vista strutturale e di impatto popolare-mediatico, figuriamoci se non gradissi mettermi al servizio di una necessità di questo genere.
In occasione di Lazio-Milan, la Curva Nord rivolgerà numerose domande a Lotito. C'è una domanda in particolare che, a livello mediatico, gli rivolgerebbe?
Io mi limito a constatare che in questi dieci anni si sono verificati periodi - seppur molto brevi - in cui la famiglia in senso lato della Lazio si è riuscita a compattare. Faccio riferimento alla primavera-estate del 2009, al 26 maggio. In quelle occasioni hanno evidentemente prevalso le ragioni di combattere insieme. Auspico che si ritrovino quelle ragioni e - per quanto sia possibile realisticamente - quello spirito.