Lazio, Lotito: "Ripartiamo in sicurezza. Playoff? No, sfida secca con la Juventus"

Claudio Lotito, patron biancoceleste, rilascia una lunga intervista a La Repubblica in cui parla della lotta per il titolo...
27.04.2020 08:30 di  Antoniomaria Pietoso  Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Lazio, Lotito: "Ripartiamo in sicurezza. Playoff? No, sfida secca con la Juventus"
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

La Lazio è pronta a ripartire. L'emergenza coronavirus ha bloccato i sogni e la cavalcata della squadra di Inzaghi. Una serie incredibile di risultati utili consecutivi ha portato i biancocelesti al secondo posto in classifica a un solo punto dalla Juventus. Il Covid-19 ha un po' cambiato la vita e anche il calcio, ma la società capitolina sta lavorando per farsi trovare pronta alla ripresa. Dopo l'annuncio di ieri di Conte, da lunedì gli atleti potranno allenarsi singolarmente mentre il 18 riprenderanno gli allenamenti di gruppo. Claudio Lotito, patron della Lazio, ha parlato in una lunga intervista a La Repubblica. Il presidente ha raccontato di non essere un virologo, ma di essersi mosso in anticipo per prevenire il coronavirus quando la situazione era critica solo in Cina. La Lazio sarebbe pronta a ripartire in virtù di una struttura eccellente. Lotito ha elencato la lunga serie di provvedimenti attuati che va da una serie di medici specialisti presenti a Formello, tamponi, test sierologici, tute, mascherine e tutte le attrezzature di cui necessitano calciatori e dipendenti per tornare ad allenarsi in sicurezza. Senza dimenticare campi, spogliatoi, lavanderie e palestre in cui tutti potranno tornare a lavorare mantenendo le distanze. 

SCUDETTO - Lotito ha poi risposto a chi lo accusa di voler ricominciare solo perché è in lotta per lo Scudetto. Il patron è stato chiaro: "Se sospendessero ora, io sarei in Champions e risparmierei quattro mesi di stipendi". Nelle ultime ore l'ipotesi dei play off e dei play out sta prendendo sempre più forma, ma il numero uno biancoceleste propone un'altra formula: "Oggi sono a un punto dalla Juventus, ma all'andata ho vinto 3-1 e anche in Supercoppa Italiana l'ho battuta 3-1. E dovevamo ancora giocare il ritorno. Per equità una squadra come l'Inter, che ha 8 punti in meno di noi, o l'Atalanta, che ne ha 14 in meno, mi dica lei se devono essere coinvolte. Spareggio secco? Lo accetterei, ma non mi sono mai posto il problema. Ripartire in parte ci penalizza". Lotito spiega di come, dopo l'eliminazione in Europa League, la sua squadra era favorita dal fatto di dover giocare solo una volta a settimana, mentre le altre giocavano le coppe in infrasettimanale. L'eventuale ripartenza costringerebbe tutte a giocare tre volte in sette giorni. Tuttavia, però, la squadra sarebbe pronta.

LE ALTRE - Roma e Lazio sono sulla stessa lunghezza d'onda, ma Lotito punta il dito contro alcuni presidenti che pensano più ai loro interessi che a quelli di tutto il campionato e boccia l'idea delle retrocessioni bloccate per non avere una Serie A da 22 squadre nella prossima stagione. Il problema dei tamponi, poi, non esisterebbe visto che al massimo, secondo lui, basterebbero 2500 tamponi per tutte le 20 della Serie A. In Federazione aveva anche proposto un accordo con il Campus biomedico per non togliere tamponi a nessuno e lavorare parallelamente con qualche struttura pubblica e privata per non togliere diritti ai cittadini e anzi permettere a loro di usufruire di un numero più elevato di tamponi. Il presidente ha poi raccontato di aver stipulato un'assicurazione a ogni dipendente delle sue aziende, anche a chi lavora nei reparti Covid per 1600 euro al mese. L’imprenditore spiega che nessuno di loro si è ammalato complici soprattutto i sistemi di sicurezza usati a partire dalle mascherine FFP3. Sullo giocare in campi neutri per evitare Bergamo, Milano e Torino, città dove i numeri continuano a essere alti, Lotito è stato chiaro: "A Roma e nel centro sud non ci sono problemi, se altri stadi non sono idonei una situazione si trova, in fondo in estate si va in ritiro". Giocare a porte chiuse, poi, non sarebbe un problema visto che al massimo in ogni stadio ci sarebbero 90 persone oltre ai giocatori che andrebbero tracciati per evitare problemi. Formello è pronta a riaprire i battenti perché se si potrà andare in metro o in treno perché non allenarsi all'aperto. Infine una stoccata alle tv che dovrebbero, secondo lui, rispettare i contratti per evitare danni gravi e irriparabili alle società. 

SERIE A, IPOTESI PLAYOFF SEMPRE PIù CONCRETA: IL FORMAT

LAZIO, TOVALIERI ATTACCA LOTITO

CLICCA QUI PER TORNARE IN HOMEPAGE