Toma Basic, il simbolo di una Lazio che non molla mai
"Non mollare mai" è uno dei motti storici della Curva Nord e del popolo laziale. E in questa Lazio, oggi, c’è un giocatore che lo incarna fino in fondo: Toma Basic. Il centrocampista croato era praticamente fuori da tutto. Fuori dalla lista Serie A, ai margini del progetto tecnico, vicino all’addio durante l’estate. Sembrava una storia già scritta, una di quelle che finiscono in silenzio, senza applausi. Ma Basic ha scelto la strada più difficile: quella di restare, di allenarsi, di crederci ancora. Non una parola fuori posto, non una polemica. Solo lavoro, sudore e rispetto per la maglia.
Poi il destino e l' emergenza in mezzo al campo hanno riaperto una porta. E Toma l’ha attraversata da vero professionista, facendosi trovare pronto, umile ma determinato, fino a riconquistarsi il suo spazio. Contro la Juventus ha scritto la pagina più bella: il gol vittoria all’Olimpico, un sinistro che vale tre punti e che racchiude tutto il senso della sua rinascita. Un gol che è più di un episodio: è il premio a un ragazzo che non ha mai smesso di lottare, anche quando sembrava dimenticato da tutti. Nel dopopartita, Maurizio Sarri non ha usato giri di parole: “Basic ha qualità morali altissime”.
E in quella frase c’è tutto. C’è il riconoscimento a un professionista serio, che ha saputo trasformare la delusione in motivazione, il silenzio in forza. Oggi Basic non è solo il match winner di Lazio–Juventus, è il volto del carattere biancoceleste, di chi non si arrende, di chi onora la maglia anche quando i riflettori sono spenti. Un esempio per tutti, dentro e fuori dal campo. Toma Basic, il simbolo di una Lazio che non molla mai.
