Lazio e Inter, il fattore comune è Ruben Sosa: "Ho il cuore a metà, ma i biancocelesti stanno meglio. Al derby sarò incollato alla tv!"

Idolo di una generazione. Prima di Beppe Signori, prima di Marcelo Salas, prima di Miroslav Klose. Ruben Sosa, il coro della Nord rievoca ogni domenica il nome di un attaccante vero. Ci ha messo poco a entrare nel cuore dei tifosi, non ne è uscito neanche dopo il passaggio all'Inter. Ecco allora che suscita piacere risentirlo parlare di Lazio, proprio alla vigilia dello scontro tra gli uomini di Petkovic e la squadra di Stramaccioni. Proprio questo pomeriggio, l'ex bomber biancoceleste è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 100.7: "La Lazio non dico sia più forte dell'Inter, ma sicuramente sta meglio dei nerazzurri. I nerazzurri ha cambiato molto, è una squadra che vince 1-0 oppure perde 3-0. Sarà una partita molto aperta, non si può prevedere chi vincerà. Fare tre punti a San Siro è sempre dura, ma se la Lazio avrà la mentalità giusta potrebbe farcela". Se gli chiedi per chi farà il tifo, però, Ruben non si sbottona e diventa ecumenico: "Ho metà cuore laziale e metà interista, quindi che vinca chi giocherà meglio!".
LA LAZIO DI OGGI, KLOSE/RIEDLE E IL CONNAZIONALE GONZALEZ - Dal lontano Uruguay - dove segue da vicino la crescita dei giovani del Nacional Montevideo - Sosa segue con attenzione le vicende della sua Lazio: "E' stata una stagione buona, domenica c'è stata una grande vittoria. E' una Lazio diversa dalla mia, noi vincevamo 1-0 (ride ndr). La Lazio è diventata una squadra che può lottare per lo Scudetto. Diciamo che ha incominciato a crescere nel periodo in cui ci giocavo io, sono felice di questo". I giovani, dicevamo. In loro Ruben rivede la passione che l'ha spinto da piccolo a voler diventare un calciatore: "Quest'anno vorrei venire a Roma, andare a vedere la Lazio e visitare dove si allenano i più piccoli. Mi piace allenare le punte, fargli i cross e vederli segnare". A Roma, poi, non farebbe fatica a veder segnare uno come Miroslav Klose, lui che gli attaccanti tedeschi - uno a caso? Karl-Heinz Riedle - li conosce bene: "Riedle era un attaccante che mi lasciava giocare molti palloni. Klose è diverso: Riedle era fortissimo di testa, Klose è una punta a cui non puoi concedere mezzo metro". Uno che l'ex punta laziale conosce bene perché uruguayano come lui, invece, è Alvaro Gonzalez. Anzi, Ruben Sosa ha avuto modo di lavorarci assieme al Nacional nel 2009/10, quando era collaboratore del tecnico Gerardo Pelusso: "Il Tata è un bravo ragazzo, si allena molto. Io gli ho spiegato cosa volesse dire andare a giocare alla Lazio, è migliorato moltissimo, mi ha sorpreso molto".
E POI IL DERBY... - Klose, Gonzalez e gli altri biancocelesti, protagonisti di una stagione che culminerà nella finale-derby del 26 maggio: "In una finale non ci sono favoriti, vincerà chi avrà più concentrazione nel corso di tutta la partita. Bisognerà dare tutto per i tifosi. Io stesso mi sentivo un calciatore-tifoso, volevo dare tutto per vederli festeggiare. La finale la vedrò sicuramente, non me la perderò assolutamente!". Ruben Sosa sa come si fa gol alla Roma: "Io segnai in un derby con un colpo di testa, che non era il mio forte. Segnare in un derby è come segnare 10 gol in campionato! Mi chiedevano tutti di fare un gol e io l'ho fatto! E' una partita che si vive con molta passione, è quasi come vincere uno Scudetto".