Serie A, i vertici del calcio italiano in coro: "Gli stadi sono fondamentali, noi..."
Nel corso del convegno 'Il futuro degli stadi in Italia', hanno preso parola i vertici del calcio e dello sport italiano, trattando la problematica degli stadi di proprietà sul territorio italiano. Tra coloro che si sono espressi sul tema c'è il Ministro dello Sport, Andrea Abodi; il presidente della Figc, Gabriele Gravina; l'Amministratore Delegato della Lega Serie A Luigi De Siervo e il presidente della Lega, Lorenzo Casini. Di seguito le loro parole.
ABODI - "C'è una città che vuole contribuire alla riqualificazione di uno stadio ma la sovrintendenza ha detto no, questa città trova le risorse finanziare ma le si chiede perché non si fanno scuole. Come se gli stadi fossero concorrenti della scuole, è un qualcosa di schizofrenico. Ma lo stadio è anche un'infrastruttura sociale, è uno strumento di riqualificazione urbana, crea posti di lavoro e rispecchia tutte le caratteristiche per i finanziamenti comunitari".
GRAVINA - "In Italia siamo lontani anni luce rispetto agli altri paesi europei nel processo di evoluzione nella crescita di un asset, come quello degli stadi, che è fondamentale. Vorrei aggiungere un dato che è significativo: negli ultimi 15 anni sono stati realizzati 187 nuovi stadi nei paesi Uefa, in Polonia e Turchia ben 29, mentre nello stesso periodo qui ne sono stati inaugurati 5. L'incidenza è dell'1% degli investimenti totali in Europa. Sono contento perché ancora una volta si può parlare di un'esigenza di crescita, espressione ultimamente usata con diverse sue percezioni all'interno del mondo economico. La crescita, però, deve necessariamente avere un riferimento al tema di uno sviluppo sostenibile. Elemento che ingloba il concetto di crescita. In questo senso è indispensabile soffermarsi su un esigenza di valorizzare i due asset fondamentali del mondo del calcio: vivai e infrastrutture".
DE SIERVO - "Gli stadi sono un tema fondamentale. Lo sono perché condizionano il mezzo televisivo attraverso il quale le squadre ricevono ricavi, ma soprattutto il vero tema è quello degli incassi che si possono ottenere con un impianto idoneo. Noi come Lega Calcio cerchiamo di fornire un valido supporto alle squadre, che rimangono padrone del proprio futuro, ma abbiamo un problema con la burocrazia. Questo è il momento storico che la nostra generazione deve affrontare, abbiamo tutti una responsabilità importante. L'attuale ministro dello Sport conosce l'argomento perfettamente e sa quali sono le criticità. Siamo in un contesto che sembra potere evolvere e dobbiamo compiere uno sforzo per riuscire a pensare allo stadio del futuro, che sia funzionale per 20 anni".
CASINI - "Il tema stadi è la priorità, la principale urgenza del calcio italiano perché pone il sistema italiano indietro rispetto gli altri paesi. Non è un problema di norme, perché ci sono e definiscono tempi precisi. E non è nemmeno un tema di risorse. Il vero problema dunque sono le procedure. Per l’importanza e l’impatto che gli stadi ormai hanno, tutto questo rende molto difficile che l’amministrazione comunale possa gestire tutto da sola. Al Governo infatti non chiediamo risorse, ma chiediamo un aiuto per i comuni. Ora è il momento di lavorare per cambiare gli stadi in Italia Se non lo facciamo ora non so quanto tempo ancora dovremo aspettare”.
