Il Generale Coletta lancia l'appello alle giovani aquile: Quando arriverete in Primavera puntate in alto, prima pensate al calcio come un divertimento

“Quando arriverete in Primavera puntate in alto, prima di quel momento pensate al calcio come un divertimento”. Questo è l’appello lanciato dal Generale Giulio Coletta, responsabile del settore giovanile della Lazio, alle sue giovani aquile. Dalla stagione 2004/2005 è al fianco del presidente Claudio Lotito che l’ha fortemente voluto per gestire una componente fondamentale in un club di calcio. Un settore giovanile organizzato, efficiente, che sappia educare al valore sportivo i ragazzi che entrano nel mondo del calcio e che li sappia valorizzare, è sempre un vivaio di nuovi talenti che possono trovare il loro posto in prima squadra, tra i ‘grandi’. Dagli Allievi Regionali di Simone Inzaghi ai Giovanissimi Regionali di mister Rivetta, tutte le squadre dei baby biancocelesti stanno lottando ai vertici dei rispettivi campionati, indice di un settore giovanile in netto miglioramento – dopo le molte critiche mosse alla gestione di esso – grazie anche ad un progetto di crescita non solo a livello tecnico dei ragazzi che ne fanno parte, ma soprattutto di maturità calcistica e personale: “Sono soddisfatto dei ragazzi, stanno crescendo – esordisce il Generale Coletta ai microfoni di Lazio Style Radio – A livello giovanile più che il risultato conta la crescita morale e intellettuale dei ragazzi, il rispetto delle regole, dei compagni e soprattutto degli avversari. Si può anche perdere ma il vero obiettivo degli allenatori è insegnare questo”. L’educazione prima del calcio dunque, questo è il progetto didascalico del Generale Coletta, un progetto che passa attraverso gli insegnamenti non solo dei genitori ma anche degli allenatori che si trovano a coltivare questi giovani talenti: “I genitori sono i primi che devono dare il buon esempio, per colpa di alcuni che non si sono comportati bene ho dovuto allontanare i loro figli dalla squadra. I mister poi sono degli educatori, non offendono mai i ragazzi e insegnano loro prima di tutto la correttezza. Ovunque andiamo, non solo in Italia, tutti rimangono stupiti del comportamento dei nostri ragazzi”. Crescere in un ambiente sano a livello umano e capire che non si può contare solo sul calcio: sono questi i principi che il Generale Coletta vuole trasmettere ai suoi ragazzi, far capire loro che il calcio prima di essere un lavoro deve essere vissuto come un divertimento: “Auguro a tutti di crescere sotto l’aspetto morale, fisico ed intellettuale. I ragazzi devono vivere il calcio come un hobby, non trascurando la scuola. Ce la devono mettere tutta ma non devono contare solo su quello, quando arriveranno a giocare nella Primavera potranno pensarlo come un lavoro”.