Gianni Elsner, la radio e la Lazio: “Una bandiera per la vita"

La nostra intervista a Giovanna, Matilde e Paola, tre volontarie dell'Associazione Gianni Elsner. "Una bandiera per la vita".
23.07.2019 06:50 di Francesco Mattogno Twitter:    vedi letture
Gianni Elsner, la radio e la Lazio: “Una bandiera per la vita"

“Quello tra Gianni e la radio è un connubio che ha creato del bene, possiamo dire che lui per noi sia diventato una “bandiera per la vita”. Non si può che partire da queste parole di Paola, una delle attiviste dell'Associazione Gianni Elsner, per descrivere al meglio quanto enorme sia stato il lascito di questo grande giornalista. Un grande laziale. Un grande uomo di cultura che con i suoi mezzi, la radio e i suoi ascoltatori, ha fatto del bene in vita. E continua a farne ancora oggi, a 10 anni dalla sua scomparsa. Ai microfoni de Lalaziosiamonoi.it, direttamente da Auronzo di Cadore, sono intervenute Giovanna, Matilde e Paola. Tre volontarie dell'Associazione Gianni Elsner, gestita dal presidente Andrea Ottaviani e dal suo organico: “Noi eravamo ascoltatrici, innamorate della sua radio. Gianni ha dato la possibilità alle persone disabili, o alle donne che non potevano muoversi di casa della popolazione di Roma e dintorni (la radio arrivava oltre i confini della città n.d.r.) di ricevere un'informazione costante e di essere documentate su teatro, cinema, articoli di giornale. Era un divulgatore a tutto tondo, ha permesso a tanti di crescere a livello mentale e culturale. In parole povere: un grande uomo che ha fatto del bene a tante persone grazie alla radio”.

L'ASSOCIAZIONE GIANNI ELSNER - Ma l'opera più grande di Gianni Elsner è stata creare quell'Associazione che ne porta il nome ancora oggi. Una Onlus che si occupa delle adozioni a distanza dei bambini del Paraguay: “Lui a fine anni '80 è andato in Paraguay insieme a un suo cugino missionario, e ha visto con i suoi occhi le condizioni in cui vivevano e studiavano quei bambini, costretti a fare i compiti sulla spiaggia accanto al fiume per poi vedere perso tutto quello che scrivevano, il lavoro di ore, alla prima folata di vento. Quindi si è detto: “Sono sicuro che quando torno a Roma riuscirò a trovare almeno 50 persone che adotteranno questi bambini a distanza”. Li ha trovati, e oggi i bambini adottati sono oltre 4000. Ora hanno scuole, università, e ai più piccoli vengono fatti fare dei lavoretti, come questo rosario biancoceleste (che ci mostra Matilde n.d.r.). La Lazio è arrivata fino in Paraguay grazie a lui e ai suoi ascoltatori” - ma non erano tutti tifosi della Lazio - “Gianni aveva la capacità di attirare attorno a sé anche tifosi di altre squadre, era amato a prescindere da tutti, tanti tifosi della Roma hanno sostenuto le sue iniziative”.

GIANNI E LA LAZIO - “Nonostante fosse nato a Merano, Gianni era un grande appassionato di Lazio: gli è bastato arrivare a Roma, conoscere la città e la sua storia, per amare i colori biancocelesti. Lui era incredibile perché, nelle difficoltà dei primi anni della Lazio di Lotito, riusciva sempre a invitare il presidente in trasmissione e ad intrattenere con lui tante conversazioni di spessore” - poi un aneddoto risalente a 20 anni fa - “Ai tempi di Cragnotti, c'è stato un momento in cui Eriksson viveva delle forti difficoltà. Non arrivavano i risultati, e lui gli ha detto: “Ogni volta che la Lazio vince, tu vieni in trasmissione”. Inutile dire che Eriksson lo ascoltò, e da quel momento la squadra tornò a vincere con regolarità”.

COS'HA LASCIATO GIANNI ELSNER - “Gianni è morto da 10 anni, ma la gente lo ama come fosse ancora qui. La sua capacità più grande è stata quella di trasmettere e di lasciarci quella che è stata la sua esperienza di vita, che proviamo a tramandare oggi grazie all'Associazione. Ci sono dei volontari, suoi ascoltatori, che ad esempio vanno in un ospizio alla Magliana per passare del tempo insieme alle persone anziane: tutto questo gliel'ha insegnato Gianni”.

L'ASSOCIAZIONE E LA LAZIO - “Veniamo ad Auronzo da 10 anni, e questo possiamo dire che sia stato il ritiro con la maggiore affluenza di pubblico. Abbiamo ancora rapporti con la Lazio, Lotito ci conosce e ci supporta. Noi amiamo il presidente, ha riportato il bilancio in attivo e ora la società non ha più problemi economici. Inoltre, gli acquisti che fa con il ds Tare sono sempre lungimiranti, tanto che quei giocatori che compriamo vengono poi cercati dalle grandi squadre. Quest'anno crediamo che la squadra sia molto competitiva. Ma noi amiamo la Lazio a prescindere da chi ne faccia parte, non contano i singoli giocatori. Questo è quello che ci ha insegnato Gianni, la Lazio era la sua passione”. Infine, c'è un giocatore in particolare molto legato all'Associazione: “Radu ormai mi conosce” - dice Matilde - “gli dico “bello di nonna” e lui ricambia sempre con un sorriso”. Ogni mattina, alle 10 - l'orario in cui andava in onda su Radiosei la trasmissione di Gianni Elsner “Te lo faccio vedere chi sono io! - sull'omonimo gruppo Facebook si continuano a tenere vive le passioni del giornalista, aggiornando gli iscritti sull'operato dell'Associazione Gianni Elsner Onlus e sulle notizie relative a cronaca, fatti e avvenimenti del quotidiano. Non potrebbe esistere modo migliore per tramandare l'operato di Gianni, “una bandiera per la vita”.

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Pubblicato il 22 luglio alle 14.00